Esiste una regola? Se sì, può darmi alcune indicazioni?
Assicuro la mia preghiera per voi che svolgente un servizio al servizio della VERITA’.
Ti ringrazio ancora di più per la preghiera con cui sostieni il nostro servizio alla Verità, che è quanto dire il servizio a Gesù Cristo e alla sua causa.
1. Venendo adesso alla tua domanda, va detto anzitutto che la Riforma liturgica ha voluto mettere in risalto che la Messa consiste da sempre nella partecipazione alla mensa della parola e a quella del sacrificio.
Si tratta di un discorso analogo a quello del nutrimento del proprio corpo. Nessuno di noi va a pranzo o a cena per soddisfare un obbligo, ma va per un’esigenza intrinseca del corpo.
2. Tuttavia può capitare che per motivi indipendenti dalla propria volontà si arrivi alla Messa in ritardo, come del resto talvolta capita anche per le mense aziendali. E allora uno si accontenta di quello che rimane.
Ma se vi fosse qualche negligenza nel non essere puntuali alla Messa, certamente vi sarebbe una mancanza di rispetto per il Signore (e cioè un peccato). È come se gli si dicesse che la sua parola e la sua presenza nell’assemblea santa non ci importa più di tanto.
3. Un manuale di teologia morale (Aertnys-Damen-Visser, Theologia moralis), che tiene conto di quanto voluto dal Concilio che esorta alla partecipazione integra della Messa (Sacrosantum Concilium 28) e che tiene conto anche di quello che può capitare quando si decide di andare a Messa (la macchina non parte, una persona che ci ferma e ci saluta, un contrattempo…), dice che le parti prima del Vangelo non obbligano sotto pena di peccato grave.
Come vedi, questo corrisponde alla sentenza di tua madre.
4. Pertanto se uno arriva in ritardo e prima dell’offertorio, deve cercare di rimediare a quanto gli manca per il nutrimento.
Praticamente, se subito dopo inizia un’altra celebrazione della Messa, come capita nella parrocchie più grosse, può partecipare alla liturgia della parola nella Messa seguente.
Se questo è impossibile, si prenda il foglietto e faccia per conto suo le letture e un pò di meditazione.
5. Gli autori menzionati dicono anche che “sembra insolito obbligare sotto pena di peccato grave all’ascolto di un’omelia più o meno lunga, più o meno dotta, pia, o anche fastidiosa” (III, 116).
Pertanto ogni cristiano, per una esigenza del cuore, deve fare di tutto per amare il Signore con la totalità di se stesso, senza farsi sconti.
Ti ringrazio ancora, ricambio con ricordo particolare nella celebrazione della Messa e ti benedico.
Caro padre Angelo,seguo con grande interesse e stima il suo sito.Vorrei sapere se la recita del rosario prima della messa ha un’importanza primaria oppure no.Grazie.Cordialità.