San Giovanni Maria Vianney è stato un presbitero francese, reso famoso col titolo di Curato d’Ars per la sua intensa attività di parroco in questo piccolo villaggio dell’Ain.
Patronato: Parroci
Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall’ebraico
Nasce a Dardilly l’ 8 maggio 1786, piccolo paesello della diocesi di Lione. Questa fu la patria del santo Curato. La sua famiglia si dedicava ai lavori agricoli, e Giovanni medesimo quando fu giunto all’età di sette anni dovette, aiutare il fratello maggiore nei campi. Ma in quella buona casa regnava l’amor di Dio e del prossimo.
Quanta pietà aveva il nostro piccolo Vianney, nei suoi primi anni di età, e quale devozione alla Vergine! Lo dirà poi, quando sarà sacerdote e confessore: «Io non conoscevo il male, lo conobbi più tardi, dalle labbra dei penitenti».
Dopo qualche anno Giovanni dovette recarsi a Ecully da sua zia. Anche qui era la Provvidenza che lo guidava: in questa casa, dalle mani di D. Balley, sfuggito alla terribile persecuzione, riceve la prima Comunione. Dopo sei anni sente nell’anima il desiderio ardente di farsi sacerdote. Lui vorrebbe subito seguire la divina chiamata, ma per un pò ne è impedito dai lavori campestri. In questo tempo però egli si esercita nella grammatica latina sotto il buon Balley ed impara a recitare il Rosario: senonché la chiamata alle armi interrompe gli studi.
Dopo 14 lunghi mesi di perplessità e di fatiche, viene quasi miracolosamente rimandato a casa, e D. Balley si incarica di farlo accettare in seminario.
Quante difficoltà trova il povero Giovanni negli studi! Ma egli è costante, prega la Santissima Vergine e per la sua pietà viene ammesso agli ordini sacri.
Il 13 agosto 1815 venne ordinato sacerdote a Grenoble. Aveva 29 anni e tre mesi. Sacerdote, viene eletto come vicario di Ecully e poi mandato parroco ad Ars. Trovò quella parrocchia completamente abbandonata e subito si diede a risanarla dai corrotti costumi. Il suo zelo, la sua eroica penitenza, la sua profonda umiltà, la sua ardente carità, in poco tempo avevano cambiato quel popolo. La chiesa era frequentata, i fedeli si accostavano spesso ai Sacramenti ed i vizi lasciavano il posto alle virtù. In qualsiasi tempo i fedeli si recassero alla parrocchia, trovavano il loro Curato in chiesa. Il confessionale era il suo luogo ordinario di abitazione e non passarono molti anni che Ars divenne la mèta degli uomini più eminenti. Persone di stato, letterati e vescovi, si recavano dal santo Curato per ricevere i suoi illuminati consigli.
Fu ammirabile nella devozione a Maria, al Rosario, all’Eucaristia. Queste furono le sorgenti della sua efficacia sulle anime. Il demonio però non mancò di mettere a dura prova la virtù del Santo. Ma tutto ciò non fece che irrobustire il suo spirito.
Estenuato dalle fatiche, macerato dai digiuni e dalle penitenze, il 4 agosto 1859 terminò i suoi giorni nel bacio del Signore. Ma dal cielo il suo apostolato si perpetua coll’esempio della sua vita e delle sue virtù.
Papa Pio X lo ha proclamato beato l’8 gennaio 1905. È stato canonizzato il 31 maggio 1925 da Pio XI, che nel 1929 lo ha anche dichiarato patrono dei parroci.
Nel centenario della morte, il 1 agosto 1959 papa Giovanni XXIII gli ha dedicato una enciclica (Sacerdotii Nostri Primordia), additandolo a modello dei sacerdoti.
Fonte www.santodelgiorno.it
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