Maria Luisa Prosperi, al secolo Gertrude, è stata una religiosa e mistica italiana, beatificata il 10 novembre 2012 da papa Benedetto XVI.
Gertrude Prosperi è nata a Fogliano, poco lontano da Cascia (Umbria), il 19 agosto 1799, in una famiglia agiata.
Ebbe una profonda educazione religiosa e fin da giovane avvertì un trasporto spirituale per la vita contemplativa unito ad una profonda carità ai poveri, amati come la presenza di Dio fra gli uomini.
Nel generale risveglio della fede che si verificò dopo l’epoca napoleonica, grazie anche alle “missioni popolari”, cui partecipò, decise di abbandonare il mondo e di consacrarsi a Dio.
Per realizzare il suo desiderio di donazione totale scelse l’antico Monastero benedettino di Santa Lucia a Trevi e vi fece il suo ingresso il 4 Maggio 1820, aveva 20 anni. Cambiò il suo nome in Maria Luisa.
Cominciò così una straordinaria vita di preghiera, di mortificazione e di servizio alla comunità, sopportando prove spirituali e fisiche che la rafforzarono nella decisione di farsi santa.
Ricoprì numerosi incarichi, fino ad essere eletta badessa il 1 Ottobre 1837.
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Procedendo con tatto, prudenza e intelligenza e offrendo alle sue consorelle l’esempio della sua vita, riuscì a rafforzare l’osservanza della regola in comunità, curò la vita spirituale delle monache, la manutenzione e l’abbellimento del monastero e della chiesa, rinnovò l’amministrazione e la conduzione dei terreni: in breve fece rifiorire il monastero meravigliando tutti per la sua sapienza e per gli eccellenti risultati.
La Venerabile Serva di Dio guidò il suo monastero soprattutto con le sue virtù. Infatti fu costante nelle sue convinzioni di fede, nell’intima comunione con Gesù presente nel SS. Sacramento dell’altare, nell’accogliere la sofferenza come via alla santità; tenera fu la sua devozione alla Vergine Maria, tenace la sua memoria della Passione del Signore, ardente il suo desiderio di immedesimarsi nelle sofferenze di Cristo, umile il suo servizio alle consorelle, specie se ammalate, profondo il suo senso di contemplazione e continua l’orazione mentale, perseverante nella Lectio divina.
Dall’Eucarestia attinse la forza per essere eroica nella perseveranza.
Nelle contrarietà fu sostenuta da un illimitata fiducia in Dio. La sua carità oltrepassò i limiti del monastero: mirava alla salvezza delle anime di tutto il mondo, cominciando dalla popolazione di Trevi.
Fu rieletta badessa per la quarta volta nel 1846, però, a partire dalla domenica delle Palme dell’anno successivo la sua salute andò rapidamente declinando, anche in seguito a fenomeni mistici legati alla Passione del Signore vissuti sul suo corpo .
Morì il 13 settembre 1847, all’età di 48 anni, nel generale compianto delle consorelle, del clero e del popolo.
Sono conservate molte sue lettere, sia originali, sia copiate dal confessore, il gesuita p. Paterniani, che nel 1870 ne scrisse la prima biografia.
Nel 1914 fu introdotta la causa di beatificazione, sospesa poi per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Le sue spoglie riposano nella chiesa di Santa Lucia a Trevi.
Ebbe un’esistenza caratterizzata da fatti e doni straordinari:
seguì pratiche penitenziali molto rigide, ed ebbe fenomeni mistici che le fecero provare nella sua viva carne l’Agonia del Signore, la Flagellazione, la Coronazione di spine, le percosse, le stimmate al costato ed alle mani.
Il Signore la volle partecipe delle sue sofferenze, mentre il demonio la molestò, anche di notte e con percosse.
Nel parlatorio grande un giorno Cristo le apparve con le sembianze di un pellegrino.
In vista della sua beatificazione, la Postulazione della Causa ha sottoposto al giudizio della Congregazione delle Cause dei Santi la presunta guarigione miracolosa della Signora Carla Arcangeli, la quale l’11 febbraio 1989, all’età di quarantasette anni, fu colpita dall’aneurisma di un’arteria cerebrale che provocò una devastante emorragia, con perdita della coscienza.
Fu trasportata d’urgenza all’ospedale di Foligno e, dopo le prime cure, in quello di Perugia; ma, pur sottoposta a terapia intensiva, la paziente entrò in coma. In presenza di lievi segni di ripresa, comunque, si decise di intervenire chirurgicamente.
Nel frattempo il genero dell’inferma, che, grazie a un rapporto lavorativo con il monastero di Trevi era venuto a conoscenza della figura della Venerabile Serva di Dio, invitò i familiari di Carla a rivolgersi alla sua intercessione, per ottenere la guarigione dell’inferma, e a loro si unirono anche le monache. Inoltre un’immaginetta con una piccola reliquia di Madre Prosperi fu portata in ospedale e posta sotto il cuscino di Carla.
L’esito dell’operazione fu sorprendente, con pieno recupero neurologico, motorio e cognitivo: al danno cerebrale, infatti, sarebbe dovuto seguire un deficit permanente delle funzioni neuropsichiche connesse alle zone interessate dall’emorragia, mentre l’evoluzione del caso risultò completamente positiva.
Il 10 novembre 2012 è stata beatificata nella cattedrale di Spoleto.
(Fonte www.causesanti.va/santiebeati.it)
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