Callisto I, è stato il 16º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo. Fu papa all’incirca dal 217 al 222.
Nasce a Roma nel III secolo. Le prime notizie sulla vita di Callisto possono aiutare a comprendere il suo pontificato, caratterizzato dalla misericordia verso i peccatori.
Era originariamente schiavo di un tale Carpoforo, un cristiano liberto della casa dell’imperatore. Questi affidò a Callisto una grossa somma di denaro per fargli aprire una banca, nella zona romana della «Piscina Publica»; vedove e cristiani cominciarono ad affidare con fiducia i loro risparmi a Callisto.
Ma – secondo il racconto dell’Èlenchos – questi si viene a trovare in difficoltà, «avendo dissipato tutto».
Temendo la reazione del padrone, Callisto cerca di fuggire, ma viene preso e messo a girare la macina. Carpoforo gli dà un’altra possibilità per restituire il denaro che aveva preso in consegna, ma Callisto si trova nuovamente in cattive acque perché non è in grado di restituire nulla e compie uno strano gesto.
Va’ di sabato nella sinagoga e disturba la cerimonia. Una congettura porterebbe a pensare che l’intento di Callisto era quello di farsi arrestare, per liberarsi della pressione di Carpoforo.
I giudei portano Callisto davanti al praefectus urbi Fusciano, accusandolo di avere impedito il loro culto. Carpoforo interviene difendendo, nel proprio interesse, il debitore insolvente, ma Fusciano, dando ascolto ai giudei, condanna Callisto alle miniere in Sardegna.
Quando Marcia, concubina di Commodo e probabilmente cristiana, richiede al Vescovo di Roma e Pontefice Vittore un elenco dei cristiani condannati alle miniere per provvedere benevolmente alla loro scarcerazione, Vittore provvede ma non include nell’elenco Callisto.
Un sacerdote di nome Giacinto viene mandato in Sardegna con la lettera di scarcerazione e Callisto lo supplica di inserirlo nella lista e così riesce a tornare a Roma.
Viene sostanzialmente perdonato per il suo passato e recuperato alla comunità cristiana; per prudenza viene allontanato da Roma.
Da allora, prima durante l’episcopato di Vittore e poi durante l’episcopato del nuovo pontefice Zefirino, Callisto dovette maturare ed acquistare una posizione importante all’interno della comunità cristiana di Roma.
Infatti, dopo la morte di Vittore, Callisto è nominato diacono e personale consigliere dal nuovo vescovo Zefirino.
Fino alla importante nomina di amministratore del patrimonio ecclesiastico e successivamente, intorno al 200, preposto al cimitero sulla via Appia – il cimitero “ufficiale” della comunità romana, cimitero papale perché vi trovarono sepoltura gli stessi vescovi di Roma per circa un secolo – che da lui prenderà il nome.
Amato dai poveri e tenuto in grande stima dalla sua comunità, alla morte di Zefirino, Callisto viene eletto al suo posto come Vescovo di Roma e papa.
“Quattro cose resero in maniera particolare glorioso il pontificato di San Callisto: la Basilica di santa Maria in Trastevere, il digiuno delle quattro Tempora, il Cimitero detto di San Callisto nella porta Apia, oggidì porta San Sebastiano, ed il luminoso di lui martirio. “(San Giovanni Bosco, Vita del sommo pontefice Callisto I)
Istituì il digiuno del sabato nei periodi della mietitura, della vendemmia e della raccolta delle olive da cui nacque nei secoli successivi la pratica del digiuno delle “quattro tempora”.
Fu duramente avversato per motivi dogmatici riguardanti la Trinità dal rigorosissimo teologo Ippolito (che divenne il primo antipapa ma anche santo).
Oltre ai problemi di natura dottrinale, veniva additato anche per la sua poca severità nei confronti dei peccatori. La posizione del nuovo Papa è permeata di un originale e originario atteggiamento di misericordia.
Callisto accolse ogni sorta di peccatori, era indulgente con i cosiddetti “piaceri”, cercava di andare incontro ad eretici e scismatici. Ha consentito alle matrone romane di considerare come mariti legittimi uomini di classe inferiore, contrariamente alla legge civile.
La sua Chiesa non è la tradizionale assemblea dei santi, è una assemblea di santi e di peccatori, e la posizione dei pastori deve essere improntata a una sostanziale misericordia. Papa Callisto desiderava una Chiesa che fosse incarnazione della misericordia di Dio: la sua Chiesa era una casa misericordiosa aperta ai peccatori, che a tutti potesse offrire la possibilità della riconciliazione dopo il peccato.
A San Callisto si attribuisce la proibizione del matrimonio tra i consanguinei.
Morì martire sotto il regno di Alessandro Severo, non a causa di una persecuzione ma di una sommossa scatenata da un gruppo di facinorosi pagani che gettarono Callisto in un pozzo con una pietra legata al collo e lo lapidarono.
Insieme a lui, nel 222, trovarono la morte anche altri cristiani tra cui il presbitero Calepodio le cui spoglie, insieme a quelle di San Callisto, furono sepolte in uno dei cimiteri suburbani di Trastevere sulla via Aurelia e successivamente traslate nell’VIII secolo in Santa Maria in Trastevere.
Lasciò una comunità consolidata anche dal punto di vista economico che faceva perno su Trastevere e che contava al suo interno personaggi della corte imperiale e ricche donne che con i propri beni sostenevano le spese assistenziali per i poveri e sovvenire ai bisogni della comunità.
Nella Depositio Martyrum è indicato il 14 ottobre come giorno della sua morte. A lui è intitolata la chiesa rettoria di San Callisto adiacente alla Basilica.
È protettore di coloro che lavorano nei cimiteri.
(Fonte santiebeati.it –Eugenio Russomanno/santamariaintrastevere.it)
Ascolta, Signore,
la preghiera che il popolo cristiano innalza a te
nel glorioso ricordo di San Callisto I, papa e martire
e per la sua intercessione guidaci e sostienici nel duro cammino della vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
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