San Tarcisio è stato un martire e laico latino. Subì il martirio ancora adolescente, mentre portava l’Eucaristia ai cristiani in carcere. Imbattutosi in una folla inferocita di pagani, preferì essere lapidato purché il Corpo di Cristo non fosse profanato.
L’unica notizia certa su san Tarcisio è contenuta nell’epigramma composto in suo onore da papa Damaso I († 384). In questi versi il Pontefice paragona Tarcisio a santo Stefano protomartire: come questi fu lapidato dai Giudei, così Tarcisio, assalito dai pagani, preferì il martirio piuttosto che “cedere il Sacro Corpo di Cristo ai cani rabbiosi” . Subì il martirio a Roma ancora adolescente, mentre portava l’Eucaristia ai cristiani in carcere.
La storicità di questa notizia ci è assicurata dalla sicurezza con cui Damaso ce la tramanda; non è invece possibile determinare con certezza il profilo di Tarcisio ma è probabile che fosse un diacono, dal momento che Damaso lo paragona a Stefano.
Per una ragione sconosciuta, la leggenda sul martirio di papa Stefano I († 2 agosto 257), risalente al VI secolo, fa di Tarcisio un accolito.
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Il corpo di Tarcisio fu sepolto nelle catacombe di San Callisto sulla via Appia; l’epigramma di papa Damaso fu posto sulla sua tomba più tardi. Nel VI secolo i suoi resti furono posti nella stesso sarcofago in cui si trovavano quelli di papa Zefirino († 217). Nel 767 papa Paolo I fece traslare le spoglie di Tarcisio nella basilica di san Silvestro in Capite, insieme ad altri martiri.
La figura di san Tarcisio tornò popolare nel XIX secolo, in seguito alla pubblicazione del romanzo Fabiola o la Chiesa delle catacombe del cardinale irlandese Nicholas Wiseman.
Nell’iconografia tradizionale san Tarcisio viene raffigurato come un bambino che stringe al petto una pisside velata.
In molte chiese di Roma è possibile trovare quadri, statue, pale d’altare che raffigurano il giovane Santo.
La sua commemorazione ricorre il 15 agosto.
È patrono dei ministranti, aspiranti minori della Gioventù Italiana Azione Cattolica
Martire innocente e coraggioso, san Tarcisio, con il
tuo gesto d’amore c’insegni come si dona la
vita per testimoniare la fede in Cristo.
In unione con tutta la Chiesa ti riconosciamo
nella schiera dei Martiri, ti onoriamo perchè portasti a termine
con tutte le forze la missione di confortare
con l’Eucarestia i fratelli di fede incarcerati “per il nome di Cristo”.
La tua memoria sia d’esempio a noi che accettiamo di
seguire Cristo sulla via che porta
dalla sofferenza alla gloria, dalla fede
alla Comunione eterna col Padre.
San Tarcisio, intercedi per noi, affinché, vivendo
nella fede della Chiesa, che celebra l’Eucarestia, meritiamo
di sentire rivolte anche a noi le Parole
di Gesù: “Voi siete quelli
che avete perseverato con me nelle mie
prove; ed io preparo per voi un regno”, dove nulla ci
potrà più separare dall’amore di Dio.
Amen
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