Oggi la Chiesa ricorda la Beata Maria Teresa Scherer, al secolo Anna Maria Caterina: è stata una religiosa e insegnante svizzera.
Nasce il 31 ottobre 1825 a Meggen sul Lago dei Quattro Cantoni, in Svizzera, e fu battezzata con il nome di Anna Maria Caterina; era la quarta di sette figli dei contadini Giuseppe Scherer e Maria Anna Sigrist.
Il 15 febbraio 1833 il padre morì improvvisamente. A causa di questa morte prematura, soltanto tre dei sette fratelli poterono rimanere con la madre. Il giorno stesso dei funerali del padre, Caterina lasciò la famiglia per recarsi presso due suoi parenti, fratelli scapoli, che l’accolsero con tanto amore, preoccupandosi che ricevesse una sana educazione cristiana. Frequentò la scuola elementare e nel tempo libero si dedicava ai lavori di casa e di campagna.
Il suo naturale ingegno fece sì che fosse inviata a studiare a Lucerna presso alcune suore dedite alla cura degli ammalati ricoverati nell’ospedale della città, qui dovette farsi forza per superare l’innata ripugnanza che provava al contatto degli ammalati specie non autosufficienti.
Maturò la sua vocazione nel santuario mariano di Einsiedeln e il 27 ottobre 1845, assieme con quattro compagne, emise la sua professione nelle Suore della Carità della Santa Croce nel monastero di Wurmsbachda, da poco fondato dal padre cappuccino Teodosio Florentini.
Lo scopo immediato della congregazione era quello di favorire l’istruzione primaria dei ragazzi delle zone rurali e montane, ma padre Florentini pensava anche ad altre emergenze sociali, agli ammalati e più in generale ai poveri e bisognosi.
Dopo un anno di tirocinio a Galgenen, Madre Teresa, fu mandata a Baar e, in seguito, ad Oberägeri come insegnante e superiora delle due piccole comunità. Fu questo per lei un periodo di dubbi e di difficoltà, che superò con la preghiera e l’obbedienza al suo direttore spirituale.
Dopo la morte del fondatore, assunse la piena responsabilità della congregazione che guidò con fedeltà e saggezza, superando le non poche difficoltà poste dalle autorità politiche.
Grande fu la sua cura ed impegno nello stendere la regola dell’istituto che dettava:
«L’Istituto di Ingenbohl deve occuparsi dell’educazione e dell’istruzione della gioventù dalla culla fino alla formazione professionale, deve avere cura dei poveri e dei malati, dei derelitti, degli orfani, degli sventurati di ogni tipo e genere, dei prigionieri.»
La sua grande vitalità procurò fama e importanza alla congregazione che fu presto conosciuta anche fuori dalla Svizzera, sorsero opere sociali e assistenziali in tutta Europa.
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Alla sua morte avvenuta ad Ingenbohl il 16 giugno 1888, le case erano 422 con più di 1500 suore; la sua tomba posta nella chiesa della casa madre è meta di continue peregrinazioni con attestati di grazie ricevute per sua intercessione.
Fu proclamata beata da Giovanni Paolo II il 29 ottobre 1995 in piazza San Pietro a Roma assieme con le connazionali Maria Bernarda Bütler e Marguerite Bays.
Signore Gesù che hai manifestato la tua sapienza nella stoltezza della croce e hai rivelato l’immensità del tuo amore nel mistero della redenzione, noi ti ringraziamo per aver colmato, con la ricchezza dei doni del tuo Spirito, il cuore della Beata Madre Maria Teresa Scherer.
Ti chiediamo di vivere alla luce dei suoi esempi e dei suoi insegnamenti.
Per sua intercessione mostra, Padre, il Tuo volto misericordioso a tutti coloro che si rivolgono a lei in qualsiasi necessità. Amen.
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