Agnese di Gesù, detta di Langeac, al secolo Agnès Galand, è stata una religiosa francese. Priora del monastero domenicano di Santa Caterina a Langeac, fu proclamata beata da papa Giovanni Paolo II nel 1994.
Nasce il 17 novembre 1602 nella città di Le Puy-en Velay nota meta di pellegrinaggio e località situata sulla Via Podiensis, una delle antiche vie di pellegrinaggio verso Santiago de Compostela.
Era la terza di otto figli di Pierre Galand e di Guillemette Massiote. Fu educata nella preghiera e a sette anni si consacrò a Maria e a nove anni prese a recitare l’ufficio quotidiano (le varie preghiere durante le ore del giorno) in onore dello Spirito Santo.
Nel 1621 divenne sorella nell’Ordine della Penitenza di San Domenico e nel 1623 fu accettata come monaca conversa nel monastero di Santa Caterina da Siena, edificato in quell’anno nella cittadina di Langeac. Esso apparteneva con altri trentuno al movimento di riforma inaugurato nel sud della Francia da padre Sebastiano Michaelis.
Nel 1625, nella festa della Purificazione della Beata Vergine Maria emise la professione solenne in qualità di monaca corista.
Fu maestra delle novizie e due volte priora. A imitazione della mistica maestra di Siena, visse appassionata di Cristo e della Chiesa.
Ispirata da Maria pregò e soffri per il giovane ecclesiastico Jean-Jacques Olier, facendogli conoscere di essere chiamato a fondare i primi seminari di Francia.
Negli ultimi tre anni della sua breve vita fu rimossa da l’ufficio di priora, con suo grande rincrescimento, queste contrarietà furono da lei offerte in sacrifici spirituali per la futura Compagnia dei Sacerdoti di San Sulpizio, istituita da Olier.
Morì nel suo convento il 19 ottobre 1634.
Agnese ha sempre avuto un rapporto speciale con gli Angeli. Un giorno suo padre si trovava in campagna, in grave pericolo di vita: il suo Angelo apparve ad Agnese, raccomandandole di pregare Gesù perché suggerisse a suo padre di tornare a casa al più presto.
Agnese obbedì, e suo padre seppe l’indomani che degli assassini dovevano tendergli un’imboscata proprio all’ora presunta del ritorno. L’Angelo custode la riportò spesso in camera sua, quando, in ritardo dopo una visita ai poveri, tornando trovava chiusa la porta di casa.
Il suo Angelo custode la difendeva e la rassicurava con la sua presenza quando veniva assalita dal demonio. Questo custode caritatevole le faceva notare ogni minimo errore, la svegliava di notte per esortarla alla preghiera, la preparava alle croci preparate per lei, la aiutava a sopportare l’ardore dell’amore divino, e in una circostanza importante, le trapassò il cuore con una freccia infuocata.
L’Angelo custode di Agnese non si limitava a renderle servigi, si interessava anche a tutti coloro che lei gli raccomandava.
Al tempo in cui predicava in una missione in Alvernia, M. Olier, abate di Pébrac, una sera dovette allontanarsi da Langeac; era un tempo orribile e le strade da percorrere erano pericolose e piene di precipizi. Agnese incaricò il suo Angelo di fargli da guida. E così fu.
M. Olier dichiarò legalmente di aver visto un Angelo grande e maestoso camminare davanti a lui e condurlo sano e salvo alla meta.
Più volte la sposa di Cristo ricevette la Santa Comunione in modo miracoloso, per mano del suo buon Angelo o di un altro abitante dei cieli. Questo favore così raro, accordato tuttavia a diversi santi e sante, fu per lei cosa abbastanza frequente; possiamo considerarlo una ricompensa alla sua sottomissione ai superiori.
Numerosi furono anche gli episod iin cui il demonio la perseguitò. Una notte d’inverno, mentre era in preghiera, Satana le si parò davanti dicendole rabbioso: «Mache ci fai qui, povera pazza, staresti meglio aletto».
La vista di un essere così orribile la paralizzò ma, ripresasi, e protetta dall’alto, fece ben capire che non avrebbe interrotto la preghiera. Una gragnola di colpi fu la risposta del crudele carnefice: Agnese quasi agonizzò.
Il suo direttore spirituale, informato dell’accaduto, disse ad Agnese: «Se il diavolo ritorna, sputategli in faccia». La casta vergine obbedì, ma Satana si vendicò tempestandola di colpi.
Nonostante tutto la giovane santa l’aveva sempre vinta sul nemico, e spesso gli parlava con grande autorità. Il principe delle tenebre pensò allora di trasformarsi in un angelo di luce, e un giorno perfino le apparve sotto forma di crocifisso. (Fonte carloacutis.net)
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