Oggi memoria di Apollinare di Ravenna, vescovo romano. Venerato come santo da tutte le chiese che riconoscono il culto dei santi. Originario di Antiochia di Siria, è considerato il fondatore della Chiesa di Ravenna, città di cui è il santo patrono.
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Come per molti santi antichissimi, le fonti storiche a lui riferite sono prevalentemente tardive e con elementi leggendari (a volte ci sono contrasti nelle datazioni) che possono però basarsi su tradizioni precedenti e fondate storicamente.
Secondo la tradizione, Apollinare era originario di Antiochia (Turchia) ed era ebreo. Ad Antiochia incontrò il cristianesimo tramite la predicazione di san Pietro e si convertì. Quando Pietro si trasferì a Roma al tempo dell’imperatore Claudio (41-54) Apollinare lo seguì nell’Urbe dove lo affiancò nella predicazione agli ebrei. Sembra che proprio Pietro lo inviò a Ravenna per predicare agli ebrei della città romagnola.
Secondo la tradizione, una volta arrivato a Ravenna iniziò a predicare e compiere numerosi miracoli in particolare a favore di pagani, che sono descritti dettagliatamente dalla Passio richiamando i miracoli di Cristo: risuscitare morti, guarire malati, sanare lebbrosi, far parlare muti, esorcizzare, sovvertire idoli pagani.
È descritta anche una missione evangelizzatrice in Mesia (attuale Serbia) e Tracia (attuale Bulgaria) della durata di 3 anni.
Ritornato a Ravenna i notabili pagani, ingelositi dal successo della predicazione di Apollinare, si rivolsero a un giudice per imporgli di abiurare e sacrificare agli dei pagani, ma il santo guarì il suo figlio cieco dalla nascita e si conquistò la sua protezione.
Secondo la Passio mentre risiedeva a Classe, pochi chilometri a sud di Ravenna, presso un centurione convertito, una sera nel lebbrosario fu aggredito da un gruppo di pagani e colpito a bastonate . Morì dopo sette giorni di agonia e fu sepolto nella zona cimiteriale della città, sul versante orientale del tracciato viario che da Ravenna conduceva a Rimini, dove attualmente sorge la Basilica a lui dedicata.
Sant’Apollinare guidò la chiesa di Ravenna per 28 anni e 4 giorni, morendo durante il regno di Vespasiano (69-79).
Il tradizionale giorno di festa liturgica è il 23 luglio, come indicava già il Martirologio Geronimiano medievale. L’edizione del Messale romano del 2002 ha spostato la memoria al 20 luglio dedicando il 23 a santa Brigida di Svezia. Nel Martirologio Romano del 2001 è ricordato al primo posto sia il 20 che il 23 luglio.
Le reliquie sono conservate e venerate nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe, costruita nella prima metà del VI secolo sul luogo ritenuto sede del martirio.
Sant’Apollinare è considerato patrono della città di cui per primo fu pastore, nonché dell’intera regione Emilia-Romagna. (Fonte it.cathopedia.org)
O sant’Apollinare, nostro glorioso Patrono, intercedi per i fedeli che da secoli tu proteggi.
Noi siamo il tuo popolo, agnelli del tuo gregge: innalza preghiere per noi al Figlio di Dio.
O Dio, eterna ricompensa dei tuoi servi fedeli, che hai santificato questo giorno col martirio del santo vescovo Apollinare, per la sua intercessione concedi a noi che lo veneriamo maestro e protettore, di sperimentare la dolcezza della tua misericordia.
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