A Fiesole in Toscana, san Donato Scoto, vescovo, che, celebre per cultura e pietà, giunse pellegrino a Roma dall’Irlanda e fu dato al popolo di questa città come illustre pastore mandato da Dio.
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Nasce in Irlanda negli ultimi anni del sec. VIII da nobili genitori cristiani.
Fin da fanciullo fu educato nella fede cattolica e avviato agli studi nei quali fece tali progressi da superare tutti i suoi coetanei.
Desideroso di maggiore perfezione, nell’816 abbandonò la famiglia e la patria e si mise a peregrinare per varie regioni giungendo fino a Roma.
Nel ritornare in patria arrivò a Fiesole proprio mentre il clero ed il popolo trattavano dell’elezione del nuovo vescovo. Mossi da una divina ispirazione i fiesolani scelsero proprio lo sconosciuto pellegrino.
Secondo la leggenda, quando Donato entrò nella basilica le campane cominciarono a suonare e le candele si accesero all’improvviso; tutti allora riconobbero in questo l’indicazione divina che designava Donato come futuro vescovo ed egli fu immediatamente eletto all’unanimità: era circa l’anno 829.
Indipendentemente dalla storicità di questi fatti, certamente Donato è stato vescovo di Fiesole per molti anni, forse quasi cinquanta.
Lo troviamo a Roma nell’850 per la cerimonia di incoronazione, per mano del papa, di Ludovico II e poi seduto in giudizio insieme al papa e al re per una questione pendente tra i vescovi di Arezzo e di Siena.
Tornò a Roma nell’861 per partecipare a un concilio, mentre qualche anno dopo si recò a Capua per ricevere la conferma dei beni e dei diritti della propria diocesi dal re Lotario II.
Risulta evidente che è stato un vassallo fidato . Gli fu concesso il diritto di tenere una propria corte e di imporre tasse; inoltre una volta guidò un esercito di suoi sottoposti in battaglia contro i saraceni nell’Italia meridionale, in aiuto del re.
Fu un uomo di grande cultura. Ha scritto numerose poesie e stando all’epitaffio da lui stesso scritto, è stato un insegnante appassionato di grammatica e prosa.
Le sue opere comprendono una Vita di Santa Brigida d’Irlanda, per la quale pare ha nutrito una particolare devozione.
Quando per esempio fonda a Piacenza un alloggio per pellegrini irlandesi, lo intitola alla santa irlandese.
Muore intorno all’876 a Fiesole. È stato sepolto nella cattedrale di allora, che sorgeva fuori la città.
Le sue reliquie sono state traslate nell’attuale cattedrale nel 1817.
Esiste un culto locale a Fiesole e nelle vicinanze, ma anche in Irlanda si celebra la sua festa. (Fonte santiebeati.it/santodelgiorno.it)
Vorrei avere dei meriti ed essere santo;
vorrei avere quello che non ho mai avuto,
non ho, e chissà se avrò mai.
Vorrei. Ma rimango solo col mio desiderio,
e col mio demerito, agli occhi del Signore,
agli occhi tuoi, Santo Donato.
Tuttavia ti prego : ottieni che
il mio desiderio si avveri;
ottieni la salute che per le preoccupazioni
e la mia non conoscenza di me stesso,
sembra sfuggirmi.
Ascoltami o Santo, fa che io possa vivere
e morire da credente, nonostante il mio errore;
aiutami ad aumentare la mia fede e la mia forza,
proprio grazie alla solitudine e alla
oppressione dell’ansia e della preoccupazione. Amen
(Preghiera tratta da www.lettereadioealluomo.com)
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