Santa Brigida di Svezia, al secolo Brigida Birgersdotter, è stata una religiosa e mistica svedese, fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore; fu proclamata santa da Bonifacio IX il 7 ottobre 1391.
LEGGI: Lettura e commento al Vangelo di oggi 23 Luglio 2020
(Fonte www.santiebeati.it – Autore: Gianpiero Pettiti)
Arriva dalla Svezia, ma la sua attività ed il suo apostolato non si limitano agli stretti confini della patria: il “turismo religioso” diventa una delle costanti della sua vita, e non si disgiunge da un’intensa vita di pietà, da una premurosa e commovente attenzione per i poveri e gli ammalati, da un fervore missionario e profetico che la spinge a rinfacciare a papi e re i loro misfatti, rimproverandoli con parole non propriamente tenere.
Santa Brigida nasce a Finsta nel 1302, in Svezia. Suo padre era governatore della regione dell’Upland, e addirittura lei vive per un certo periodo accanto alla giovane sposa del re.
Secondo la consuetudine del tempo si sposa giovanissima, ad appena 14 anni. La sua è un’unione felice, rallegrata da otto figli. Il marito Ulf, che si trova sulla sua stessa lunghezza d’onda, condivide la sua ansia per i poveri, vive un’intensa esperienza spirituale. L’accompagna nei suoi pellegrinaggi da uno dei quali, a Santiago di Compostela, torna gravemente malato.
Di comune accordo sceglie per i suoi ultimi mesi la tranquillità e la spiritualità del monastero cistercense di Alvastra, dove Brigida lo assiste come la più premurosa ed affettuosa delle infermiere e dove gli chiude gli occhi il 12 febbraio 1344.
Felicemente sposata e teneramente mamma (la figlia Caterina è anch’essa venerata come Santa), fervorosamente e intensamente vive la sua vedovanza.
Decide di rinunciare a tutti i suoi beni, si dedica all’assistenza dei malati (con il marito aveva addirittura dato vita ad un piccolo ospedale). Si lascia assorbire dalla contemplazione di Dio e sogna di fondare un ordine religioso.
Nel 1349 parte per Roma, accompagnata dalla figlia Caterina. Tre sono gli obiettivi che qui la attirano: vivere l’esperienza dell’Anno Santo 1350, ottenere l’approvazione papale per il suo ordine religioso, far ritornare il Papa da Avignone a Roma. Tuttavia, raggiunge i suoi scopi solo per metà.
In una città ridotta allo squallore, Brigida si dedica tanto intensamente alla cura dei poveri e dei malati da diventare vittima degli strozzini e a sua volta mendicante.
Il movimento religioso, l’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, che aveva in mente non diventerà come lei lo aveva sognato e le prime professioni si celebreranno solo due anni dopo la sua morte.
Il Papa, i cardinali e i re cui rivolge i suoi rimproveri continuano imperterriti per la loro strada. In particolare la delude Urbano V, che rientra a Roma solo per pochi anni e se ne va di nuovo, inseguito dagli ammonimenti e dagli avvenimenti di Brigida.
Nella sua esperienza spirituale occupano un posto di rilievo le «Rivelazioni». Altro non sono che squarci sulla sua esperienza mistica e sulla sua intima comunione con Dio e l’intero paradiso.
Brigida scrive di avere vissuto una straordinaria esperienza mistica, ricca di rivelazioni ricevute da Gesù, dalla Vergine Maria e da alcuni santi. Tali rivelazioni furono dettate ai suoi padri spirituali e raccolte in seguito in otto volumi. Oggetto delle rivelazioni sarebbero anche i disegni di Dio sugli avvenimenti storici, i destinatari furono sia principi che pontefici. In esse non mancano dure ammonizioni in tema di riforma morale del popolo cristiano.
In proposito Giovanni Paolo II ha scritto: “…riconoscendo la santità di Brigida, la Chiesa, pur senza pronunciarsi sulle singole rivelazioni, ha accolto l’autenticità complessiva della sua esperienza interiore“.
Nei suoi scritti Brigida narra che, desiderando conoscere il numero esatto di colpi ricevuti da Gesù durante la sua Passione, Gesù stesso le aveva rivelato di aver ricevuto 5480 colpi e che, se si fosse voluto onorarli, si sarebbero dovuti recitare quindici orazioni per un anno, insieme ad altre preghiere. Brigida aggiunge che Gesù aveva fatto diverse promesse per chi avesse recitato le orazioni menzionate. A conclusione di ognuna delle quindici orazioni si dicono un Pater, Ave, Gloria.
Muore il 23 luglio 1373 e i romani, che ormai la considerano una di loro, già la considerano una santa. I figli Birger e Caterina l’anno dopo la riportano in Svezia, a riposare nel monastero che voleva fondare.
Neanche vent’anni dopo Bonifacio IX la proclama Santa e nel 1999.
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