Giuseppe Calasanzio è stato il fondatore dei chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie. È stato proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767.
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Giuseppe nasce a Peralta de Calasanz il 9 agosto 1557, un piccolo paese dell’Aragona (Spagna), da una nobile famiglia.
Ebbe dai genitori una buona formazione religiosa, ma incontrò l’opposizione del padre quando, durante gli studi, si sentì chiamato al sacerdozio; Pedro infatti avrebbe voluto per lui una carriera militare, ma accortosi della viva vocazione del figlio cedette e lo mandò a studiare nell’università di Lleida e di Valenza.
Il giovane Giuseppe si preparò con forte impegno, conseguendo con lode i titoli accademici di baccalaureato in lettere e laurea in teologia e fu ordinato sacerdote dal vescovo di Urgel nel 1583.
Per quasi un decennio svolse vari incarichi in alcune diocesi spagnole: fu vicario del distretto di Trempe e in seguito vicario generale di tutta la diocesi di Urgel; forse fu proprio per espletare qualche pratica giuridica del suo vescovo, che nel 1592 partì per Roma. Ma è un viaggio di sola andata.
Giuseppe Calasanzio (come lo chiamano a Roma) visse inizialmente al servizio della famiglia Colonna, come educatore dei nipoti del cardinale Ascanio Colonna, suo amico dai tempi in cui questi si trovava all’Università di Alcalà.
Ma mentre seguiva i ricchi rampolli nel palazzo nobiliare, veniva a conoscenza della realtà dolorosa e degradata della Roma dei quartieri popolari, di Trastevere in particolare; rimase particolarmente colpito dalla condizione miserevole in cui, nella Roma dei Papi, vivevano tanti bambini lasciati a sé stessi, nello squallore della strada, senza che qualcuno si curasse di loro.
Questa esperienza operò in lui una vera e propria conversione: divenne membro della confraternita della Dottrina cristiana, che si occupava soprattutto dell’istruzione religiosa di bambini e adulti la domenica e i giorni festivi e per cinque anni dedicò il suo tempo libero all’insegnamento del catechismo e ad opere di carità nelle zone più degradate.
Giuseppe comprese subito che non erano sufficienti per questi ragazzi il gesto caritatevole del momento e una formazione saltuaria; essi avevano soprattutto bisogno di una scuola, che li facesse uscire dalla loro condizione di ignoranza.
Non riuscendo a trovare collaborazione presso i domenicani e i gesuiti, impegnati a tempo pieno in altre attività, decise allora di agire da solo; verso la fine del 1597, in due povere stanze attigue alla sagrestia offertegli da Don Antonio Brendani, parroco di Santa Dorotea in Trastevere, iniziò le sue scuole gratuite e giornaliere per i figli del popolo, senza distinzione tra ricchi e poveri (prima vera scuola popolare d’Europa).
Il lavoro della scuola divenne ben presto la sua occupazione principale; egli ne divenne il responsabile e, col nome di Scuole Pie, ottenne che fosse cristiana e totalmente gratuita. L’istituto crebbe rapidamente e nel 1599, visto l’aumentato numero di partecipanti, si dovettero ottenere nuovi permessi e aumentare il numero degli insegnati non stipendiati, reclutati tra il clero romano.
L’opera di Calasanzio aveva una portata rivoluzionaria, sconvolgente per gli schemi culturali del tempo, in cui l’istruzione spettava solo ai ceti alti: il suo concetto fondante riteneva l’accesso alla conoscenza un diritto primario dell’uomo e di conseguenza la scuola era intesa non come semplice gesto di carità verso i poveri, ma come consapevole e necessario atto di giustizia sociale. La carica innovatrice delle idee calasanziane fu compresa molto bene da Tommaso Campanella, la cui filosofia secondo la critica moderna ebbe rilevante influenza su Calasanzio
Nel 1602 l’opera contava ormai circa settecento alunni e venne fondata una nuova casa presso la Basilica di Sant’Andrea della Valle.Papa Clemente VIII dapprima garantì una rendita economica per la copertura delle spese e successivamente mise l’istituto sotto la sua diretta protezione, politica proseguita anche da Paolo V che nel 1606 raddoppiò le sovvenzioni. Nel frattempo le scuole continuavano a crescere velocemente: nel 1612, con l’approvazione della Santa Sede, Giuseppe acquistò il Palazzo Torres vicino alla chiesa di san Pantaleo, vi si trasferì e lì rimase fino alla morte.
In Roma, città che a quel tempo contava circa centomila abitanti, ormai più di millecinquecento bambini venivano formati alla pietà e alle lettere nelle Scuole Pie di San Pantaleo.
La prodigiosa espansione convinse Calasanzio della necessità di dare alla sua opera un fondamento più solido, cosicché nel 1617 lui stesso, con i suoi collaboratori sacerdoti e laici, fondò una Congregazione religiosa, la Congregazione Paolina dei Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie: oltre ai voti di povertà, castità e obbedienza, essi si impegnarono con un quarto voto alla educazione dei bambini e dei giovani, specialmente poveri. Il nuovo Istituto, approvato da Papa Paolo V, divenne poi con Gregorio XV nel 1622 un vero e proprio Ordine religioso quello dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie e i nuovi religiosi furono chiamati Scolopi; Calasanzio stesso ne scrisse le Costituzioni. Il sogno di Calasanzio di educare tutti i bambini provocò però allarme negli animi più conservatori, che temevano il rischio che il miglioramento culturale delle classi povere portasse turbamenti dello status quo sociale: i malumori, accresciuti dallo sviluppo esponenziale delle Scuole Pie gli portarono l’opposizione di molti appartenenti alle classi dirigenti della società e nella gerarchia ecclesiastica.
A questo punto, ecco un’esperienza terribile per il Fondatore: veder morire la sua opera. E non per mano di nemici della fede: sono uomini di Chiesa, sono anche uomini suoi, quelli che lanciano durissime accuse all’opera e a lui. Denunciato al Sant’Uffizio, spogliato della sua autorità, vede l’Ordine declassato a semplice Congregazione senza voti, abbandonata da molti dei suoi figli spirituali. Lui fa coraggio ai pochi rimasti: “L’Ordine risorgerà!”.
Morì il 25 agosto 1648 e fu sepolto nella chiesa di San Pantaleo.
Nel 1656 la congregazione fu ricostituita, con il permesso di emettere voti semplici e nel 1699 fu riconosciuta come ordine religioso secondo le antiche costituzioni: oggi gli scolopi gestiscono 222 case nei quattro continenti. Giuseppe sarà canonizzato: nel 1767, da Clemente XIII. Un po’ tardi.
Nel 1948, Pio XII lo proclamerà anche “Patrono davanti a Dio di tutte le scuole popolari cristiane del mondo”.
O Dio, che hai dato a san Giuseppe Calasanzio, sacerdote, doni straordinari di carità e di pazienza per consacrare la sua vita all’insegnamento e all’educazione dei giovani, concedi a noi, che lo veneriamo maestro di sapienza, di essere come lui cooperatori della tua verità.
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