Santa Bartolomea Capitanio è stata una vergine e fondatrice italiana, (insieme a Vincenza Gerosa) della congregazione delle Suore di Maria Bambina. È stata proclamata santa da papa Pio XII nel 1950.
Bartolomea Capitanio nasce il 13 Gennaio 1807, era figlia primogenita di Modesto e di Caterina Canossi di Lovere, un paese sulla costa del lago d’Iseo.
Dal suo ambiente, crocevia di scambi commerciali, assimila uno spirito intraprendente e creativo. Da bambina progetta giochi e si improvvisa maestra tra le compagne, prefiggendosi già piccoli scopi di bene; adolescente, interpreta nel sorteggio della pagliuzza più lunga, proposto in una ricreazione, la chiamata alla santità e risponde con una decisione audace: «Voglio farmi santa, gran santa, presto santa».
Trascorre quattro anni nell’educandato delle Clarisse per completare gli studi e altri due come educatrice. Ritorna in famiglia con i genitori e la sorella Camilla a diciassette anni, nel 1824, decisa a vivere a fondo l’esperienza cristiana. Si inserisce nell’attività parrocchiale, sostenuta dal suo direttore spirituale don Angelo Bosio e dal parroco don Rusticiano Barboglio, che hanno colto in lei una non comune disponibilità a rendersi utile nella famiglia e nel paese.
Nel clima politico della Restaurazione la parrocchia di Lovere è impegnata a ripristinare la pratica religiosa ferita dagli eventi del periodo rivoluzionario e napoleonico, promuovendo iniziative pastorali con particolare attenzione ai giovani.
Bartolomea esplica le sue spiccate attitudini apostoliche nella scuola privata, aperta nel 1825 nella casa paterna, nell’oratorio femminile, a cui dà un decisivo impulso, nelle associazioni che essa suscita e anima, nell’ospedale di cui, nel 1826, diviene direttrice ed economa. Coltiva intensi rapporti di amicizia con le giovani dei paesi vicini, che incoraggia nelle iniziative di bene.
E mentre opera a vantaggio dei prossimi, si innamora sempre più di quella «benedetta carità che Gesù Cristo ha esercitato nel corso della sua vita fino a morire per la nostra salvezza e sulla quale medita a lungo nella sua preghiera».
Gradualmente, attraverso ispirazioni e la costatazione dei bisogni del paese, comprende di essere chiamata a fondare un istituto che abbia «per scopo le opere di misericordia».
Incomincia a scriverne il progetto il 26 aprile 1831, lasciandosi ispirare dalla “carità ardentissima di Gesù Redentore” per proporne l’imitazione alle figlie del suo istituto, al quale dà inizio il 21 novembre 1832 con la sua prima compagna Caterina Gerosa (poi prenderà il nome di Vincenza).
Preoccupazione non lieve era la ricerca, la scelta e l’acquisto di una casa: le difficoltà erano molte e provenivano dai parenti, dalle autorità e dalla insufficienza di mezzi. Tuttavia, nel novembre 1832 si stipulò il contratto di compera della Casa Gaia , un antico edificio in abbandono, e la mattina del 21 novembre dello stesso anno, alla presenza delle due fondatrici, del parroco di Lovere, di don Bosio, di parenti ed amiche, avvenne la cerimonia dell’erezione dell’Istituto.
Nella nuova casa, chiamata dal popolo “Conventino”, si concentrarono le opere già iniziate da Bartolomea: la scuola gratuita per le figlie del popolo, l’orfanotrofio con dieci alunne, le riunioni festive, le pie unioni e l’assistenza a quanti cercassero aiuto morale e materiale.
Il 22 giugno 1833 venne steso il Capitolo Giuridico in quattordici articoli, in cui Bartolomea e Caterina Gerosa dichiararono di unirsi in società legale, che venne riconosciuta dal governo austriaco.
Solo pochi mesi, tuttavia, Bartolomea poté godere della sua fondazione: infatti, il 26 luglio 1833 la morte stroncava la sua esistenza, breve di anni, ma ricca di opere.
Viene dichiarata venerabile da Pio IX l’8 marzo 1866 e beatificata da Pio XI il 30 maggio 1926. Viene invece canonizzata da Pio XII il 18 maggio 1950 insieme a Vincenza Gerosa.
L’istituzione della Congregazione, il cui nome era Suore di Maria Bambina (il nome dell’istituto derivava dalla statuina riproducente Maria in fasce conservata nella casa madre e in omaggio al mistero della natività della Vergine), alla morte di Bartolomea, sembrò dover naufragare, invece si andò sviluppando lentamente, ma senza scosse e interruzioni.
Il 21 novembre 1835 ebbe luogo la vestizione solenne delle prime suore e l’elezione a superiora di Vincenza Gerosa; il 21 maggio 1837 fu fondato l’orfanotrofio di Santa Chiara a Bergamo; il 29 giugno 1840 l’Istituto ricevette l’approvazione della Santa Sede e nel febbraio 1841 quella definitiva della Corte di Vienna; il 12 marzo 1842 fu creata la prima fondazione in Milano (ospedale Ciceri); il 7 febbraio 1860 partirono le prime quattro suore missionarie in India (Bengala), chiamate da mons. Marinoni. Le suore di Maria Bambina oggi sono circa diecimila con oltre settecento case.
L’attuale nome è Suore di carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, adottato dopo la solenne canonizzazione delle due fondatrici.
Le suore hanno come fine l’esercizio di tutte le opere di misericordia, particolarmente l’istruzione della gioventù e l’opera di assistenza negli ospedali, anche in terra di missione.
(Fonte it.cathopedia.org/santiebeati.it)
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