Memoria di santa Monica, che, data ancora giovinetta in matrimonio a Patrizio, generò dei figli, tra i quali Agostino, per la cui conversione molte lacrime versò e molte preghiere rivolse a Dio, e, anelando profondamente al cielo, lasciò questa vita a Ostia nel Lazio, mentre era sulla via del ritorno in Africa
(Fonte santiebeati.it – Autore: Lorenzo Montanaro)
Si tratta di uno dei più grandi esempi di donna, moglie e madre cristiana! Grazie alle sue preghiere e alle sue lacrime che suo figlio, probabilmente, si è convertito al cristianesimo, divenendo uno dei più grandi santi della storia.
Monica nasce nel 331 a Tagaste, nell’attuale Algeria, in una famiglia adagiata. Diversamente dall’usanza comune, che non permetteva alle donne di studiare, ricevette una buona educazione e fin da giovane lesse e meditò la Bibbia. Una donna cristiana, colta e libera, dunque, col cuore orientato ai tesori spirituali.
Ciò che sappiamo della sua biografia si ricava dagli scritti di Agostino: in particolare nelle Confessioni il grande vescovo ripercorre la sua tortuosa, travagliata storia personale e spesso ci parla della madre.
Sappiamo dunque che Monica sposò Patrizio e che diede alla luce tre figli. Il marito era un uomo di carattere aspro e difficile, che tuttavia lei seppe accogliere con dolcezza e avvicinare anche alla fede e che venne battezzato nel 371, poco prima di morire.
Monica, a 39 anni, si trovò sola alla guida della casa dovendo anche prendere in mano l’amministrazione dei beni. Sappiamo che ai suoi tre figli la donna trasmise l’educazione cristiana fin dalla più tenera età.
Lo stesso Agostino dice di aver bevuto il nome di Gesù insieme al latte materno e di essere stato iscritto, appena nato, tra i catecumeni.
Crescendo però, arrivò, com’è noto, l’allontanamento: il giovane prese altre strade, sedotto dalle retorica e delle correnti filosofico-religiose più in voga in quegli anni, come il manicheismo, ma soprattutto iniziò una vita spregiudicata e sregolata, tra Cartagine e Roma. Non per questo Monica si arrese, ma continuò ad accompagnare il figlio con l’amore e la preghiera.
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Nel 385 la troviamo a Milano, dove Agostino insegnava retorica. E fu proprio lì che avvenne il grande cambiamento: grazie alla predicazione di sant’Ambrogio, dopo tante traversie, Agostino abbracciò la fede cristiana , avviandosi su quella strada di santità che oggi ben conosciamo e che ha lasciato un segno indelebile nei secoli. Monica era presente al suo battesimo, nel 387.
Da allora i due non si separarono più. Deciso a intraprendere una vita monastica, Agostino decise di ritornare in Africa, fermandosi, come tappa intermedia, ad Ostia. È in questo luogo, nella quiete serena di una casa, che tra madre e figlio si svolsero colloqui spirituali di straordinaria intensità, che Agostino scelse di trascrivere e che tutt’oggi rappresentano una guida per tanti cercatori di Dio.
Lì la santa si ammalò, forse di malaria e in nove giorni morì, all’età di 56 anni.
Monica si spense il 27 agosto del 387. Il suo corpo rimase per secoli nella chiesa di Sant’Aurea di Ostia, poi traslato a Roma nella chiesa di San Trifone, oggi di Sant’Agostino.
«Mi hai generato due volte» le disse un giorno il figlio: alla vita e alla fede.
La tenacia, la dolcezza e la sensibilità di Monica fanno di lei la patrona delle donne sposate, delle madri e delle vedove.
La Chiesa ne celebra la memoria liturgica il 27 agosto, il giorno prima di quella di suo figlio Sant’Agostino, che morì il 28 agosto.
Moglie e madre dalle virtù evangeliche inenarrabili, cui il Buon Dio ha concesso la Grazia, per mezzo della sua fede incrollabile davanti ogni tribolazione ed alla sua costante preghiera fiduciosa, di vedere convertito suo marito Patrizio e suo figlio Agostino, accompagni e guidi noi, spose e madri nel nostro arduo cammino verso la santità. Santa Monica, tu che hai raggiunto le vette dell’Altissimo, dall’alto veglia e intercedi per noi che annaspiamo nella polvere tra mille e mille difficoltà.
A te affidiamo i nostri figli, fa di loro una bella copia del tuo Agostino e donaci la gioia di vivere con loro momenti di spiritualità intensa quale voi viveste ad Ostia, per essere insieme dove voi siete.
Raccogli ogni nostra lacrima, annaffia il legno della Croce del nostro Gesù affinché da esso possa sgorgare abbondanti grazie celesti e d eterne! Santa Monica prega e intercedi per tutti noi. Amen!
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