Madonna delle Lacrime è l’appellativo con cui i cattolici venerano Maria, in seguito a un evento verificatosi a Siracusa nel 1953, dal 29 agosto al 1 Settembre: da un’effigie mariana in gesso smaltato scaturirono lacrime, risultate in seguito di tipo umano.
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(Fonte it.wikipedia.org)
La lacrimazione della statua della Vergine Maria avvenne a Siracusa dal 29 agosto al 1 settembre 1953, in via degli Orti di San Giorgio al n. 11, nell’abitazione di due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto.
Antonina, in attesa del primo figlio, aveva una gravidanza difficile, con ricorrenti abbassamenti della vista: verso le tre di notte del 29 agosto la vista scomparve del tutto, per poi tornare normale alle 8.30 del mattino, quando vide lacrime scendere sul viso di una Madonnina in gesso, posta a capo del letto.
Il mezzo busto in gesso smaltato (cm. 29×22), montato su di un supporto di vetro opalino nero (cm. 39×33), raffigurante la Madonna che mostra il proprio Cuore Immacolato, era un regalo ricevuto per le nozze, celebrate il 21 marzo di quell’anno, da parte della loro cognata Grazia Iannuso, che l’aveva acquistato per 2.500 lire presso l’emporio “Floresta” al Corso Umberto, dove giaceva invenduto da circa sei mesi.
L’effigie mariana fu modellata in tre giorni dallo scultore Amilcare Santini e fu prodotta presso lo stabilimento della ditta ILPA (Industrie Lucchesi Plastiche Artistiche) di Ulisse Viviani, in Bagni di Lucca.
La lacrimazione si ripeté almeno 58 volte e la notizia si divulgò rapidamente rendendo casa Iannuso meta di incessante pellegrinaggio.
Il parroco, don Giuseppe Bruno, con il permesso della Curia sottopose il fenomeno a una commissione medica, presieduta dal dottor Michele Cassola.
La commissione si recò in casa Iannuso il 1 settembre: venne prelevato circa un centimetro cubo del liquido che sgorgava dagli occhi della Madonnina; sottoposto ad analisi microscopica, il liquido risultò aver tracce di proteine e di urati, di quelle stesse sostanze che si riscontrano nelle lacrime di un bambino e di un adulto. Il liquido fu classificato come “lacrime umane” e, dopo un esame anche del quadretto, il fenomeno fu dichiarato non spiegato scientificamente.
Domenica 30 agosto dello stesso anno, un cineamatore di Siracusa, Nicola Guarino, era riuscito a filmare una lacrimazione, documentando il fenomeno in circa trecento fotogrammi. Altri filmati amatoriali che documentano la lacrimazione sono conservati presso la curia vescovile di Siracusa, e furono mostrati nel programma Mixer del 2 maggio 1994 (RAI, G. Minoli), all’interno di una ricostruzione degli eventi.
Dopo le lacrimazioni avvennero numerose guarigioni fisiche ritenute straordinarie dalla Commissione medica, appositamente istituita, circa 300 (fino a metà novembre del 1953).
Eccone solo alcune:
– la prima ad essere guarita fu Antonina Giusto Iannuso, proprietaria del quadretto in gesso e prima persona che si accorse della presenza delle lacrime; non ebbe più problemi né per la gravidanza in corso né per le successive.
– Al piccolo siracusano Salvatore Aliffi, di quasi due anni, era stata diagnosticata una neoplasia al retto; dopo che i genitori, ormai disperati, si erano rivolti all’intercessione di Maria, il bambino guarì e non accusò più disturbi.
– La piccola siracusana Enza Moncada, di tre anni, dall’età di un anno aveva paralisi al braccio destro; dopo che le fu applicato del cotone benedetto innanzi al quadretto iniziò a muovere il braccio.
– La siracusana Caterina Ferracani, 38 anni, colpita da una trombosi cerebrale, era rimasta paralizzata e muta. Al ritorno da una visita alla Madonnina e dopo aver applicato il cotone benedetto riacquistò la voce.
L’episcopato della Sicilia, presieduto dal cardinale Ernesto Ruffini, il 13 dicembre 1953 ha dichiarato miracolosa la lacrimazione.
Dopo il giudizio dell’episcopato di Sicilia, l’anno seguente il papa Pio XII, partecipando a un convegno mariano nell’isola, ricordò in un radiomessaggio l’evento:
«Non senza viva commozione prendemmo conoscenza della unanime dichiarazione dell’Episcopato della Sicilia sulla realtà di quell’evento. Senza dubbio Maria è in cielo eternamente felice e non soffre né dolore né mestizia; ma Ella non vi rimane insensibile, che anzi nutre sempre amore e pietà per il misero genere umano, cui fu data per Madre, allorché dolorosa e lacrimante sostava ai piedi della Croce, ove era affisso il Figliolo.
Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime?
Oh, le lacrime di Maria! Erano sul Golgota lacrime di compatimento per il suo Gesù e di tristezza per i peccati del mondo. Piange Ella ancora per le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo mistico di Gesù? O piange per tanti figli, nei quali l’errore e la colpa hanno spento la vita della grazia, e che gravemente offendono la Maestà divina? O sono lacrime di attesa per il ritardato ritorno di altri suoi figli, un dì fedeli, ed ora trascinati da falsi miraggi?»
(Papa Pio XII, 17 ottobre 1954, Convegno Mariano di Sicilia)
Venne progettato nel 1957 e iniziato nel 1966, il santuario della Madonna delle Lacrime venne inaugurato da Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994.
Nella parte superiore del tempio superiore, presso l’altare centrale, è custodita l’effigie mariana protagonista dell’evento: il quadretto, prima di essere custodito nel santuario costruito successivamente, rimase esposto fino al 1968 alla venerazione dei fedeli in piazza Euripide.
Nel 2002 Giovanni Paolo II lo ha elevato alla dignità di basilica minore mentre nel 2019 la Conferenza Episcopale Siciliana lo ha eretto a santuario regionale.
Ogni anno, la domenica che precede l’anniversario del prodigio della lacrimazione, si benedice il cotone e, aperta la teca che custodisce il quadretto, si poggia il cotone sull’immagine, così come avveniva nel 1953.
I giorni dal 29 agosto al 1 settembre sono il cuore dell’anniversario: la mattina, alle ore 8.00, viene celebrata la Santa Messa in Via degli Orti, dove nel 1953 pianse la Madonna, il pomeriggio segue un pellegrinaggio che parte da Via degli Orti per arrivare al Santuario, con una copia dell’effigie miracolosa, a cui segue poi la Santa Messa solenne delle ore 19, presieduta da un arcivescovo invitato a Siracusa. La celebrazione del 1 settembre è di norma presieduta da un cardinale.
Nel 2020, il 67º anniversario della lacrimazione è stato riadattato a causa della pandemia di COVID-19 in modo da rispettare le norme anti-contagio ed evitare assembramenti: il rito della benedizione del cotone è stato ripetuto più volte, i pellegrinaggi a piedi sono stati sospesi e le celebrazioni eucaristiche solenni sono state celebrate all’aperto sul sagrato.
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