Santa Sofia, o Sonia, fu una martire romana del II secolo, che è venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
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(Fonte it.wikipedia.org) Sofia era una illustre matrona di origine italica, forse milanese. Era la sposa di un senatore di nome Filandro e madre di tre figlie, a cui aveva dato i nomi delle tre virtù teologali: Pistis, Elpis, Agape.
Traducendo in italiano questi nomi di origine greca, si può dire che la madre si chiamasse Sapienza e le figlie si chiamassero Fede, Speranza e Carità.
Questo ha fatto nascere in alcuni studiosi il sospetto che non siano figure storiche, ma allegoriche. Tuttavia le testimonianze del culto sono molto antiche e sembrerebbero smentire l’ipotesi allegorica.
Sofia, dopo la morte del marito Filandro, da lei convertito al cristianesimo, soccorse con i suoi beni i poveri e svolse opera di proselitismo a Roma dove viveva con le figlie.
Denunciata dal prefetto di Roma, Antioco, all’imperatore Adriano, perché con la sua predicazione aveva indotto alcune donne sposate a vivere castamente, confessò davanti a lui la sua fede cristiana e rifiutatasi di adorare gli idoli, egli le fece imprimere sulla fronte il marchio d’infamia e la fece fustigare.
Sperando di costringerla a rinnegare Cristo, Adriano fece torturare e decapitare una dopo l’altra le sue figlie sotto gli occhi della madre, che le esortava a restare salde nella fede cristiana, nella speranza della vita eterna.
Compiuto il martirio delle figlie, le furono consegnati i loro corpi. Le seppellì al diciottesimo miglio sulla Via Aurelia, dove morì tre giorni dopo, mentre pregava e piangeva sulla loro tomba, nella quale fu sepolta anche lei.
L’anno del martirio fu il 122 d. C., durante il pontificato del papa San Sisto I.
Le reliquie di Santa Sofia furono traslate nel Medioevo da Roma a Brescia, nel monastero di Santa Giulia, dove rimasero fino al XVIII secolo.
In seguito alla soppressione del monastero furono concesse alla Parrocchia di Virle Treponti (Rezzato, Brescia) dove sono tuttora custodite e venerate; si celebrano in onore di Santa Sofia delle solenni feste quinquennali.
L’iconografia rappresenta le quattro donne vestite a lutto, con la madre che protegge le figlie sotto il proprio mantello.
Il nome Sofia derivante dal greco Sophia (Sapienza) si diffuse in Occidente prendendo in Russia e Bulgaria il nome di Sonia poi anch’esso diffusosi in Europa.
È considerata la protettrice dell’intelletto, probabilmente a motivo del suo nome; inoltre, è patrono di numerosi comuni italiani e nei Santuari a lei intitolati è venerata come una Santa Taumaturga, ed è particolarmente invocata contro i mali contagiosi e le malattie tumorali.
Un libretto del canonico Matteo Guida di Poderia, redatto negli anni Trenta del XX secolo, riporta alcune guarigioni miracolose avvenute per intercessione della santa vedova e martire.
O Dio fa che come Sofia e le sue figlie possiamo essere ogni giorno capaci di professare in te la fede, nonostante le avversità.
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