Sant’Emidio è stato un vescovo e martire; è il santo patrono delle città di Ascoli Piceno e Leporano ed invocato contro i terremoti.
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Nasce a Treviri (Germania) intorno al 273 da una nobile famiglia pagana. Poche le notizie su i suoi primi anni di vita. Le due ipotesi più probabili vedono Emidio dedicato allo studio delle arti liberali o militare.
Si convertì attorno al (290 circa), diventò catecumeno, fu battezzato e si dedicò allo studio delle Sacre Scritture. Entrò in conflitto con la famiglia che tentò in tutti i modi di ricondurlo al paganesimo.
Partì per l’Italia insieme a tre amici: Euplo, Germano e Valentino. Inizialmente fu a Milano, dove venne ordinato sacerdote (296 circa) dal vescovo Materno, e visse per tre anni presso l’oratorio di San Nazario. In questo periodo la sua attività di predicatore fu particolarmente feconda, operando molte conversioni.
A causa della persecuzione di Diocleziano dovette fuggire a Roma, dove trovò rifugio presso un certo Graziano. Qui gli vennero attribuite molte guarigioni miracolose, tra cui quella della figlia paralitica dello stesso Graziano.
La fama del sacerdote ben presto destò l’interesse di papa Marcellino, che ordinò Emidio vescovo ed Euplo diacono affidando loro la difficile missione di predicare la fede cristiana ad Ascoli, nel Piceno, ancora quasi completamente pagano.
Durante il viaggio Emidio si fermò ad evangelizzare i centri di Pitino, L’Aquila e Teramo, ed infine giunse ad Ascoli intorno al 300.
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Ad Ascoli era prefetto Polimio, autore di dure repressioni contro i cristiani, che ordinò subito a Emidio di non predicare il Vangelo, ordine che fu completamente ignorato. Anche ad Ascoli Emidio si prodigò nella guarigione dei malati, cosa che gli consentì di convertire un gran numero di Ascolani.
Polimio gli chiese di offrire sacrifici agli dei, promettendogli in moglie Polisia, sua figlia. Il santo si rifiutò di offrire agli dei, e riuscì a convertire Polisia, che battezzò nelle acque del fiume Tronto.
Polimio, avvertito di questo, ordinò l’arresto di Emidio e lo condannò a morte. Il vescovo fu decapitato il 5 agosto 303 o, secondo un’altra tradizione, del 309.
Oltre alle più volte citate capacità di guarigione, la tradizione popolare cattolica attribuisce a Sant’Emidio alcuni miracoli.
Sicuramente il più famoso è il miracolo del terremoto di cui esistono diverse versioni:
Le spoglie del santo sono conservate nella cripta sotterranea del duomo di Ascoli Piceno detta cripta di sant’Emidio, mentre il tempietto di Sant’Emidio Rosso ricorda il luogo del martirio.
Al culto emidiano è strettamente associato quello di santa Polisia (o Polesia), figlia del prefetto romano Polimio, che abbracciò la fede cristiana dopo aver ascoltato la predicazione del primo vescovo di Ascoli.
Come protettore dai terremoti è particolarmente venerato nei luoghi soggetti a frequenti fenomeni sismici.
Inoltre è patrono della città di Ascoli Piceno e Leporano.
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