Commemorazione di san Zaccaria, profeta ebreo, che predisse il ritorno del popolo dall’esilio nella terra promessa, dando ad esso l’annuncio di un re di pace, che Cristo Signore attuò mirabilmente nel suo trionfale ingresso nella Città Santa di Gerusalemme.
(Fonte santiebeati.it – Autore: Piero Bargellini)
Zaccaria, è un personaggio dell’Antico Testamento ed è l’undicesimo dei dodici profeti minori il cui ministero si svolse tra i Giudei rimpatriati in Gerusalemme dall’esilio babilonese, dall’anno 520 a.C. in poi, contemporaneamente al ministero di Aggeo. Era di stirpe sacerdotale e figlio di Barachia nonché l’autore dell’omonimo Libro dell’Antico Testamento. Il suo nome significa “YHWH (Dio) ricorda”.
Mediante visioni e parabole, egli annunzia l’invito di Dio a penitenza, condizione perché si avverino le promesse: “Così parla il Signore degli eserciti: Convertitevi a me, e io mi rivolgerò a voi”.
Le sue profezie riguardano il futuro del rinato Israele, futuro prossimo e futuro messianico; è giunta l’ora della benevolenza del Signore verso Israele: il Tempio si avvia alla ricostruzione e stanno per essere riedificate Gerusalemme e le altre città di Giuda, mentre i popoli che hanno gioito per la sua distruzione saranno puniti.
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Zaccaria mette in evidenza il carattere spirituale del rinato Israele, la sua santità, realizzata progressivamente, al pari della ricostruzione materiale. L’azione divina in quest’opera di santificazione raggiungerà la sua pienezza col regno del Messia.
Questa rinascita è frutto esclusivo dell’amore di Dio e della sua onnipotenza: “Ecco, io libererò il mio popolo. Li ricondurrò ad abitare in Gerusalemme: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, nella fedeltà e nella giustizia “.
L’alleanza concretizzata nella promessa messianica fatta a David ripiglia il suo corso a Gerusalemme: “Esulta con tutte le tue forze, figlia di Sion, effondi il tuo giubilo, figlia di Gerusalemme. Ecco a te viene il tuo re: egli è giusto e vittorioso, è umile e cavalca un asinello, giovane puledro di una giumenta“. La profezia si avverò alla lettera nell’entrata solenne di Gesù nella città santa. L’asinello, contrapposto al cavallo da guerra, simboleggia l’indole pacifica del re Messia: “Egli annuncerà la pace alle genti; il suo regno si estenderà dall’uno all’altro mare“.
Così, insieme a un amore sconfinato verso il suo popolo, Dio unisce un’apertura totale verso le genti, che purificate entreranno a far parte del regno: “Quale felicità, quale bellezza! Il frumento darà vigore ai giovani e il vino dolce alle fanciulle“. In questo vaticinio, chiaramente messianico, è adombrata l’Eucaristia.
Appartenente alla tribù di Levi, nato a Galaad e ritornato nella vecchiaia dalla Caldea in Palestina, Zaccaria avrebbe compiuto molti prodigi, accompagnandoli con profezie di contenuto apocalittico, come la fine del mondo e il doppio giudizio divino.
Morto in tarda età sarebbe stato sepolto accanto alla tomba del profeta Aggeo.
Tu solo sei santo, Signore, e fuori di te non c’è luce di bontà: per l’intercessione e l’esempio di San Zaccaria profeta, fa’ che viviamo una vita autenticamente cristiana, per non essere privati della tua visione nel cielo.
Amen
A cura della Redazione Papaboys
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