Oggi la Chiesa ricorda Mary MacKillop, in religione Maria della Croce, è stata una religiosa australiana, fondatrice della congregazione delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore di Gesù; è stata proclamata santa da papa Benedetto XVI il 17 ottobre 2010. È la prima santa di origine australiana.
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(Fonte santiebeati.it-Autore: Emilia Flocchini/causesanti.va)
Mary Helen MacKillop nasce il 15 gennaio 1842 a Fitzroy, sobborgo di Melbourne in Australia. Era la prima degli otto figli di Alexander MacKillop e Flora McDonald, immigrati scozzesi.
Appena adolescente, per aiutare la sua modesta famiglia, Mary dovette cominciare a lavorare come commessa. Svolse il suo compito seriamente e con una maturità superiore all’età anagrafica, ma già da allora sentì la chiamata alla vita religiosa.
A 18 anni, nel 1860, si trasferì a Penola, una piccola città nell’odierno Stato dell’Australia Meridionale, per fare da governante ai figli di due zii, Margaret e Alexander Cameron. Non si limitò a educare solo i cugini, ma anche i bambini poveri e abbandonati. In breve tempo entrò in contatto con padre Julian Tenison-Woods, a Penola da quattro anni come parroco, che diventò il suo padre spirituale.
In quel periodo della storia australiana, mancavano le scuole, l’assistenza medica e qualsiasi forma di assistenza sociale, in particolare per i poveri. I contadini cattolici indigenti si trovavano in condizioni particolarmente sfavorevoli. Il sogno di Mary di garantire educazione gratuita ai bambini svantaggiati corrispondeva al sogno di padre Woods.
Insieme progettarono una congregazione di suore che avrebbe lavorato dove ci fosse stato bisogno, in particolare nelle zone rurali e dove c’era povertà. Sarebbero vissute in piccoli conventi o in qualsiasi forma di abitazione. Era un piano coraggioso.
Nel gennaio del 1866, il Progetto prese vita. Mary e le sue consorelle iniziarono a insegnare a Penola, a sud dell’Australia, in una stalla rimessa a posto dal fratello.
Da questo piccolo inizio e con l’incoraggiamento del mentore padre Woods, nacque la Congregazione delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore. Su consiglio di padre Woods, Mary si trasferì ad Adelaide, la principale città del sud dell’Australia e il 15 agosto 1867 Mary e le sue consorelle professarono i tre voti di povertà, castità e obbedienza. Mary assunse il nome di suor Mary of the Cross.
Alle fondatrici si unirono altre giovani donne. Presto le suore risposero alle necessità delle zone rurali dove fornirono, senza pagamento alcuno, l’insegnamento primario in religione e in altre materie ai bambini poveri che, altrimenti, non avrebbero avuto educazione alcuna. Ben presto, il cuore caritatevole di Mary si aprì agli indigenti e agli anziani lasciati senza amici e abbandonati a se stessi in una società dura e priva di qualsiasi forma di assistenza sociale. Già nel 1869, vi erano sessanta suore che lavoravano in scuole, orfanotrofi e asili per le donne.
Padre Woods e la Beata Mary previdero che le suore dovessero dipendere da un superiore centrale e libere di recarsi dove vi fosse la povertà in qualsiasi luogo delle colonie. Quindi, in poco tempo, fu possibile trovare le suore in altre colonie e in Nuova Zelanda.
Una complessa serie di circostanze portò il vescovo di Adelaide, monsignor Laurence Sheil, che una volta era suo amico e benefattore, a scomunicare Mary nel 1871 per presunta disobbedienza.
Mary in ogni modo accettò la scomunica e l’allontanamento di molte delle sue consorelle con serenità e pace. Il vescovo revocò la sua decisione poco prima della sua morte, sei mesi più tardi. Mary tornò al suo lavoro e la maggior parte delle sorelle, che erano state scacciate, tornarono all’istituto. Quelli furono giorni bui.
Nel 1873 madre Maria della Croce si recò a Roma per chiedere l’approvazione ufficiale. Dietro i suggerimenti ricevuti dalle autorità vaticane, rielaborò la Regola originaria compilata da padre Tenison-Woods, il quale per questo si dissociò dalla congregazione.
Due anni dopo, il 19 marzo 1875, venne eletta prima Superiora generale.
Affrontò dure lotte e sacrifici, sempre in piena obbedienza alle autorità ecclesiastiche. Percorse a cavallo o in diligenza le immense distanze del continente australiano per visitare, sostenere, aiutare le sue suore dovunque si trovassero.
L’approvazione pontificia giunse il 15 luglio 1888 a opera di papa Leone XIII: la casa generalizia venne fissata a Sydney, per placare i contrasti insorti col vescovo di Brisbane.
Madre Maria accettò di essere dimessa dal governo, ma soffrì molto per la morte della madre, avvenuta durante un naufragio, e per quella di padre Julian Tenison-Woods, col quale aveva tentato di riallacciare i rapporti. Venne poi rieletta Superiora generale nel 1898.
Era instancabile nel suo zelo per i poveri. Uno dei suoi detti favoriti era «Mai vedere un bisogno senza fare qualcosa».
La sua devozione per il Sacro Cuore, il Santissimo Sacramento e san Giuseppe la spinsero ad amare Dio e il suo popolo.
La sua adesione alla volontà di Dio le fece accettare sia le gioie che le difficoltà che l’assediarono di frequente. Così scrisse: «La volontà di Dio è per me come un caro libro che non mi stanco mai di leggere».
In tutta la sua vita Mary fu affetta da molte malattie e, spesso, costretta a letto a causa di forti e debilitanti cefalee. Ella usò le sue malattie per avvicinarsi sempre di più a Dio.
Nel 1901, mentre si trovava in Nuova Zelanda, dove si era recata altre volte, madre Maria ebbe il primo ictus che le danneggiò il lato destro(imparò a scrivere con la sinistra) e la costrinse in sedia a rotelle, pur restando indomita nello spirito e in pieno possesso delle sue facoltà mentali. Fu rieletta una terza volta, ma dovette essere coadiuvata da un’altra consorella per le funzioni amministrative.
Morì l’8 agosto 1909 nel convento di Mount Street a Sydney. I suoi funerali, celebrati l’11 agosto, ebbero una partecipazione popolare senza precedenti, anche di protestanti ed ebrei che avevano sostenuto economicamente le scuole delle suore. Molti fedeli, poi, cercavano di accostare al suo cadavere i loro rosari o altri oggetti di devozione, mentre altri portarono via il terriccio della sua fossa.
Erano prove di una fama di santità che la Chiesa ha indagato con un lungo processo canonico.
Papa san Giovanni Paolo II l’ha beatificata il 19 gennaio 1995 a Sydney, durante il suo viaggio apostolico in Oceania.
La canonizzazione si è svolta in piazza San Pietro a Roma, durante l’Eucaristia presieduta da papa Benedetto XVI, il 17 ottobre 2010.
Attualmente le Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore di Gesù sono circa 800 e prestano servizio in Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Perù, Timor Est, Scozia e Brasile, proseguendo la missione della loro Santa fondatrice e del loro fondatore.
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