Giuseppe Maria Tomasi è stato un cardinale italiano. Beatificato nel 1803, è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II nel 1986.
Nasce a Licata (Agrigento) il 12 settembre 1649. La sua famiglia era discendente della nobiltà siciliana del Seicento; fu il primogenito di don Giulio, duca di Palma e principe di Lampedusa e di donna Rosa Traina.
Ebbe una educazione cristiana ed umanistica, fu istruito anche nelle lingue moderne, soprattutto quella spagnola, essendo destinato dalla famiglia, come paggio alla corte del re di Spagna.
Ma in lui ben presto fiorì la vocazione allo stato sacerdotale e nel 1664 ottenne il consenso dei genitori ad entrare fra i padri Teatini e il 25 marzo 1666 rinunciò ai suoi diritti patrimoniali e feudali a favore del fratello don Ferdinando.
Approfondì gli studi sacri e quelli in lingue orientali, sotto la direzione di padre Francesco Maria Maggio. Studiò a Messina, Ferrara, Modena e Roma, nelle varie case dei ‘Chierici Regolari’ detti appunto Teatini (fondati nel 1524 da San Gaetano da Thiene). Nel 1671 diventa diacono.
L’anno successivo nel 1672 tornò nel feudo di Palma di Montechiaro per la morte del fratello. Completò gli studi teologici a Palermo e nel 1673 venne ordinato sacerdote nella Casa Generalizia dell’Ordine a San Silvestro di Monte Cavallo a Roma. Qui dimorò per molti anni in una semplice stanzetta, poi tramutata in cappella e oggi scomparsa.
Rifiutò le cariche nell’Ordine e sempre si dedicò alle opere di pietà, agli studi liturgici e testi sacri. Apprese la lingua ebraica dal dotto rabbino Mosè da Cave, il quale per suo merito, si convertì al cattolicesimo, venendo battezzato con il nome di Giuseppe.
Si adoperò molto anche nel catechizzare i fanciulli.
Nel corso della sua vita pubblicò diverse opere riguardanti la liturgia e la scienza sacra, senza però trascurare i suoi doveri religiosi; tra queste opere merita di essere ricordata la pubblicazione del Sacramentario gelasiano (è un libro liturgico cristiano, contiene i testi per la celebrazione dell’Eucaristia in tutto l’anno liturgico) avvenuta nel 1680.
Con la protezione del cardinale Barberini, arciprete di San Pietro, curò l’edizione critica della Bibbia in due volumi nel 1688.
Nel 1690 pubblicò “Le Costituzioni”, riguardanti le monache benedettine del monastero della Vergine Maria del Rosario di Palma. Tale opera venne redatta per la fondazione voluta, nel 1659, dalla sua stessa famiglia e in cui tra le prime dieci monache, professarono tre sue sorelle e come badessa la zia materna donna Antonia Traina. In seguito vi entrò anche la madre.
Nel 1747 tutti i suoi scritti vennero conglobati in undici volumi e pubblicati.
Il 18 maggio 1712, viene creato cardinale da papa Clemente XI.
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Purtroppo dopo nemmeno un anno, si ammala e muore a Roma il 1 Gennaio 1713 e viene sepolto nella chiesa di San Martino ai Monti. La ricca urna che ne contiene il corpo, è stata fatta costruire nel 1903 dal cardinale Vaszary, primate d’Ungheria.
Il 29 settembre 1803 fu beatificato da papa Pio VII mentre Papa Giovanni Paolo II, il 12 ottobre 1986, lo ha proclamato santo.
È considerato uno dei patroni dei liturgisti, dei cerimonieri e degli studiosi di liturgia in generale.
(Fonte santiebeati.it – Autore: Antonio Borrelli)
O San Giuseppe Maria Tomasi, che da giovane pieno di santità spesse volte esclamaste “Muoia il peccato e viva Iddio!”, Vi preghiamo di ottenerci la grazia di sradicare dal nostro Misero cuore i vizi che lo deformano sostituendovi altrettante virtù.
Giacché poi in terra il Vostro cuore riversò sempre amore verso Gesù e carità verso il prossimo, fateci partecipi di ambedue i doni ora che lo stesso Dio Vi ha ricolmato di tesori infiniti nel Cielo, e con la Vostra potente intercessione otteneteci il favore che vi domandiamo…
Padre nostro, Ave, Gloria.
San Giuseppe Maria Tomasi Pregate per noi!
Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo
Preghiamo: O Dio, che facesti risplendere nell’ordine sacerdotale San Giuseppe Maria Tornasi, consacrato al servizio delle scienze sacre e dei ministeri ecclesiastici; per Sua intercessione fa’ che compiamo con santa intelligenza il servizio del culto divino in terra, per godere eternamente del suo frutto nel cielo. Per il nostro Signore. Amen.
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