Oggi la Chiesa ricorda il martirio di San Cesario
Cesario, o Cesareo, è stato un diacono e martire della Chiesa, venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi.
Nel giorno in cui la Chiesa commemora Tutti i Santi, ecco la vicenda di Cesario, legata al romano colle Palatino. Quando la sede dell’Impero venne trasferita da Roma, il Palatino, prima abitato dall’imperatore e dalla sua famiglia, restò vacante. Col tempo il luogo divenne un importante centro religioso cristiano. Vi furono costruite almeno due chiese: una di esse anziché essere dedicata a un martire romano, fu intitolata a Cesario, martire a Terracina, il quale godeva nei secoli del Basso Impero e del primo Medioevo di una certa celebrità.
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La vita
Cesario è vissuto fra il I ed il II secolo. La tradizione lo vuole di origini nordafricane e diacono. Si sarebbe trasferito a Terracina all’epoca dell’imperatore Claudio.
Aveva intrapreso un lungo viaggio per Roma, ma subendo un naufragio vicino le coste di Terracina, si fermò nella località laziale.
Qui fu testimone di un sacrificio umano. Un giovane, di nome Luciano, era destinato ad essere sacrificato per un rito pagano e Cesario protestò vivamente contro il sacerdote pagano per questo orribile atto.
Il coraggio del santo fu ripagato prima con il carcere e poi con una condanna a morte che consisteva di essere gettato in mare chiuso in un sacco. Fu gettato in mare insieme al presbitero Giuliano. I corpi dei due martiri ritornarono sulla spiaggia e furono sepolti dal monaco Eusebio.
Sulla loro tomba accorreranno a pregare numerosi fedeli e accadranno numerose conversioni.
Qualche centinaio di anni più tardi e più precisamente intorno al 444 d.C. Galla Placidia dichiarò di essere stata posseduta dal diavolo e di essere miracolosamente guarita pregando sulle spoglie di San Cesario.
L’imperatore Valentiniano III, venuto a conoscenza della storia, fece trasferire le reliquie in un oratorio eretto in suo onore sul palatino e le sue spoglie sono dal XIII secolo nell’urna dell’altare maggiore della Basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme.
L’epoca d’oro per il culto delle reliquie di San Cesario fu il Medioevo: i santuari che le ospitavano erano importanti mete di pellegrinaggio in quanto questi resti erano considerati in grado di ottenere miracoli e guarigioni per mezzo della potente intercessione del diacono.
La presenza di reliquie significava, per la città o il santuario che le possedeva, protezione contro il male o le sventure.
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È stato invocato anche da diversi santi che hanno ricevuto grazie tramite la sua intercessione.
È il santo tutelare degli imperatori romani d’Occidente e d’Oriente (sostituì il culto di Gaio Giulio Cesare, di Cesare Ottaviano Augusto e dei divi Cesari); viene invocato contro gli annegamenti, le inondazioni dei fiumi (soprattutto il Tevere e il Panaro), per la difesa dai fulmini, da calamità telluriche e meteorologiche, e per la buona riuscita del parto cesareo (taglio cesareo); inoltre è patrono di 30 luoghi comuni o città nel mondo.