Beato Arsenio Maria da Trigolo, al secolo Giuseppe Antonio Migliavacca, è stato un presbitero italiano. Fu sacerdote dell’Ordine dei frati minori cappuccini e fondatore dell’istituto Suore di Maria Santissima Consolatrice.
Giuseppe Antonio Migliavacca nasce il 13 giugno 1849 a Trigolo in provincia di Cremona; fu il quinto dei dodici figli di Glicerio Migliavacca e Annunziata Strumia. I genitori erano gestori dell’”Osteria del Moro”, che assicurava alla famiglia un discreto benessere.
Plasmato dalla sana religiosità della famiglia, crebbe frequentando la parrocchia e rivelando una predisposizione alla vita sacerdotale.
Per questo è avviato al seminario di Cremona per gli studi ginnasiali e superiori. Viene ordinato sacerdote il 21 marzo 1874. Il vescovo lo nominò coadiutore del parroco di Paderno d’Ossolaro (oggi Paderno Ponchielli). Poi nel 1875 coadiutore del parroco a Cassano d’Adda.
Con l’assistenza della sorella Ernesta, don Migliavacca si dedicò al suo ministero con zelo giovanile, ma coltivando dentro di sé il desiderio di una vita consacrata in una famiglia religiosa. Nell’ottobre 1875 fece quindi domanda per l’ammissione nella Compagnia di Gesù e il 14 dicembre entrò nel noviziato che, a causa dell’avversione del governo italiano verso i Gesuiti, si trovava a Cossé-le-Vivien in Francia. Emise la professione religiosa il 25 dicembre 1877.
Per la fragile salute dovette sospendere gli studi e fu destinato dai Superiori come Prefetto nel Collegio di Cremona, dove portò a termine la filosofia, mentre studiò teologia a Portoré in Istria. Trascorse l’anno di probazione a Lainz, presso Vienna, e nel 1888 emise la Professione solenne a Venezia come coadiutore spirituale (operarius). Nel suo servizio apostolico fu stimato da tutti, specialmente dalle comunità religiose femminili che lo avevano come direttore di esercizi spirituali e come accompagnatore nella vita interiore.
In questi anni di grande impegno pastorale incontrò Pasqualina Giuseppina Fumagalli, una donna che, dimessa dalle Suore di Notre Dame du Bon Secours, aveva fondato un Istituto religioso, chiamato “della Consolata”, aprendo case a Torino e Milano senza ottenere i permessi dai rispettivi Vescovi.
Poiché, il beato, aveva indirizzato due giovani all’Istituto della Fumagalli a Torino, fu richiamato dai Superiori e nel marzo del 1892 fu costretto a dimettersi dalla Compagnia di Gesù con l’accusa di “gravi imprudenze”. Ritornato a Trigolo venne dopo poche settimane richiamato dall’Arcivescovo di Torino, Mons. Giovanni Maria Riccardi, per assumere la cura spirituale dell’Istituto iniziato dalla Fumagalli, fondando di fatto le Suore di Maria Santissima Consolatrice; ne redasse la Regola e le Costituzioni sull’impronta della spiritualità ignaziana.
Come carisma specifico assegnò loro le opere di misericordia, dirette in particolare verso gli ammalati e gli orfani. La nuova famiglia religiosa, ormai separata da quella della Fumagalli (se la farà “nemica”), si trasferì nelle nuove sedi di Torino e Milano, con il pieno appoggio dei relativi vescovi.
In breve le suore crescono di numero (oggi sono più di 600), e in dieci anni raggiungono una certa stabilità, ma la precarietà per il fondatore è sempre dietro l’angolo.
Considerato da alcune troppo severo e da altre troppo paterno, nel 1902 le invidie, le gelosie e le calunnie contro di lui giungono al culmine, in aggiunta all’accusa (mai provata) di usare metodi dittatoriali, tanto che il cardinal Ferrari (oggi beato) è costretto a chiedergli di lasciare l’istituto.
«La croce è la via regia del Paradiso», ha sempre predicato: ora tocca a lui ubbidire in silenzio.
Chiese allora di essere ammesso fra i Cappuccini, i quali, dopo aver preso le debite informazioni, lo ammisero a 53 anni al noviziato nel convento di Lovere (Bergamo).
Per confermare la sua volontà di nascondimento, assunse il nome di padre Arsenio, in onore di uno dei Padri del Deserto, cui aggiunse quello di Maria.
Fece suo anche il motto del medesimo santo: «Fuge, tace, quiesce», ossia «fuggi [il mondo], taci, sii tranquillo», come vero impegno per la sua nuova vita.
Mite, docile, con la semplicità un bambino, adempì ogni compito come gli altri giovani novizi, suscitando la loro ammirazione. Il 25 giugno 1903 emise i voti temporanei e fu mandato nel convento di Borgo Palazzo a Bergamo.
Fu confessore stimato, predicatore di esercizi, animatore del Terz’Ordine francescano e direttore spirituale; emise la professione solenne il 25 giugno 1906.
Tutti ignoravano il suo passato di fondatore, perché avvolse nel silenzio e nel perdono tutto il male ricevuto e il bene fatto. Quando le suore gli scrivevano, le ringraziava delle notizie e le raccomandava di «lasciarsi lavorare da Dio» e assicurava loro la sua preghiera.
Ormai superati i 60 anni di vita, padre Arsenio cominciò ad accusare vari malesseri, che non erano altro se non segni di un’arteriosclerosi avanzata. Il superiore del convento di Bergamo decise quindi di trasferirlo nell’infermeria. Il 10 dicembre 1909, il frate infermiere vide che l’ammalato non si era alzato per la celebrazione della Messa e andò a bussare alla sua cella. Dato che non apriva, entrò da solo e lo trovò ormai morto.
Nel corso degli anni, le Suore di Maria Consolatrice hanno gradualmente preso coscienza della loro storia e hanno iniziato a coltivare la memoria del loro fondatore. I suoi resti, inizialmente sepolti nel cimitero di Bergamo, furono traslati nel 1940 a Cepino Imagna.
Dal 13 ottobre 1953 riposano nella cappella della Casa madre di Milano, in via Melchiorre Gioia 51.
Dato il crescere della sua fama di santità, si è deciso di aprire la sua causa di beatificazione, curata dalle Suore di Maria Consolatrice e dai padri Cappuccini, nella diocesi di Milano. Ottenuto il nulla osta da parte della Santa Sede il 13 novembre 1997, la fase diocesana del processo è stata aperta il 3 aprile 1998 e si è conclusa il 29 maggio 1999; è stata convalidata il 7 aprile 2000.
La “Positio super virtutibus” è invece stata presentata per la discussione dei consultori storici della Congregazione per le Cause dei Santi nel 2011 (la cosiddetta Positio con la copertina grigia), ma nel 2012 è stata ripresentata con l’aggiunta della Relazione degli storici (è la Positio con la copertina rossa).
Sia la riunione dei consultori storici, il 27 settembre 2011, sia i consultori teologi, sia i cardinali e vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi hanno dato parere positivo circa l’esercizio delle virtù eroiche da parte di padre Arsenio.
Ricevendo il prefetto della Congregazione, cardinal Angelo Amato, il 21 gennaio 2016, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui il fondatore delle Suore di Maria Consolatrice è stato dichiarato Venerabile.
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Come presunto miracolo per la sua beatificazione è stato preso in esame il caso di suor Ausilia Ferrario, suora di Maria Consolatrice. Il 17 ottobre 1947 si trovava in fin di vita nell’infermeria della casa di Verghera, in provincia di Varese, malata di tubercolosi polmonare e intestinale.
Fu portata nella cappella della casa, dov’era esposto il Santissimo Sacramento per l’elezione della Madre generale. All’ultimo quarto d’ora di adorazione, una suora invitò i presenti a chiedere l’intercessione del fondatore per la guarigione della consorella. Quando il sacerdote presente diede la benedizione eucaristica, suor Ausilia si alzò in piedi e si sentì guarita. Morì molti anni dopo, di vecchiaia.
Il 20 gennaio 2017, dopo un anno esatto dalla promulgazione del decreto sulle virtù eroiche, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui la guarigione di suor Ausilia Ferrario era riconosciuta come inspiegabile, completa, duratura e ottenuta per intercessione di padre Arsenio.
La beatificazione si è svolta il 7 Ottobre 2017 nel Duomo di Milano. A presiedere il rito, come delegato del Santo Padre, il cardinal Angelo Amato.
Quanto alle suore, nel 1915 hanno ricevuto il Decreto di Lode da parte della Sacra Congregazione dei Religiosi, e nel 1929 l’approvazione come congregazione di diritto pontificio.
Oltre che in Italia, sono diffuse in Cina, in Africa (Costa d’Avorio, Burkina Faso, Angola) e in America del Sud (Brasile ed Ecuador). Secondo quanto insegnato dal fondatore, vivono le opere di misericordia spirituale e corporale tramite numerose opere e organizzazioni.
(Fonte www.santiebeati.it – Autore: Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini)
Padre, ricco di misericordia, che hai attratto il tuo servo Padre Arsenio Migliavacca a fare della sua esistenza, nella varietà delle situazioni, un’offerta a te gradita, concedimi, per la sua intercessione, la grazia…
Recitare il Gloria al Padre
Signore Gesù, Figlio di Dio, che hai chiamato a seguirti per la via dei consigli evangelici, il tuo servo Padre Arsenio Migliavacca conducendolo a conformarsi a te nell’umiltà, semplicità e carità, concedimi, per la sua intercessione, la grazia…
Gloria al Padre
Spirito Santo, Consolatore. che hai guidato il tuo servo Padre Arsenio Migliavacca nel servizio ad unti nascente famiglia religiosa perché, sotto la materna protezione di Maria Santissima Consolatrice si impiegasse nell’esercizio delle opere di misericordia, concedimi, per la sua intercessione, la grazia…
Gloria al Padre
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