Sant’Andrea Avellino, al secolo Lancellotto Avellino, è stato un presbitero e religioso italiano dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini: è stato proclamato santo nel 1712 da papa Clemente XI.
Sant’Andrea Avellino nasce a Castelnuovo di Lucania nel 1521. È costretto fin dalla tenera età ad abitare lontano dalla casa paterna per ragione di studi. Fu in ogni cosa il modello ai suoi condiscepoli. Mirabili erano i suoi progressi nella dottrina e nella santità, che sapeva unire tra loro in bell’armonia, tenendo sempre presente alla sua mente la massima: il principio della sapienza è il timor di Dio. Lottò per conservare il giglio della purezza, ma con l’aiuto di Dio passò in mezzo ai più gravi pericoli senza offuscare il candore dell’anima sua.
Intraprese gli studi ecclesiastici e ricevette l’Ordinazione Sacerdotale nel 1545. Si recò a Napoli per studiare giurisprudenza. In breve tempo conseguì la laurea di avvocato.
Una volta, mentre risolveva una questione, si fece sfuggire una bugia. Fu tanto l’orrore che ne concepì che decise di lasciar per sempre l’avvocatura e dedicarsi unicamente al ministero ecclesiastico.
L’Arcivescovo di Napoli gli affidò allora la cura di alcuni monasteri di religiose ed Andrea si adoperò con zelo a estirpare gli abusi e ad allontanare le persone senza vocazione. Incorse, però, nell’odio di alcuni malvagi che lo perseguitarono fino ad attentare più volte alla sua vita.
Successivamente volle consacrarsi tutto a Dio nello stato religioso ed entrò nell’ordine dei Teatini. È accettato ed entra il 14 agosto 1556.
Dopo appena quattro anni dal suo ingresso in religione fu stimato e capace di assumere la delicatissima carica di maestro dei novizi , che disimpegnò per dieci anni con singolare prudenza e grande vantaggio dell’ordine.
Desideroso di giungere al più alto grado di perfezione, aggiunse ai tre voti religiosi altri due voti particolari: di progredire tutti i giorni un po’ nella via della perfezione cristiana e di rinnegare sempre in tutto la propria volontà: voti che osservò con eroismo fino alla morte.
Sant’Andrea Avellino è stato un grande confessore e predicatore. Ardente fu la sua carità verso il prossimo che il Signore volle premiare anche con miracoli. Nutri in tutta la sua vita una tenerissima devozione verso la Santissima Vergine Maria, ricevendone in cambio visibile protezione. Il Signore volle premiare i suoi 50 anni in religione concedendogli anche il dono della profezia, la conoscenza dei segreti dei cuori e delle cose occulte, e facendogli godere più volte il colloquio degli Angeli.
La mattina del 10 novembre 1608, a Napoli, incominciando la S. Messa, alle parole: Introibo ad altare Dei, cadde colpito da apoplessia e la sua bell’anima se ne volò al cielo.
È stato canonizzato da Clemente XI il 22 Maggio 1712. Il suo corpo si venera nella chiesa di San Paolo Maggiore (Napoli). Sant’Andrea Avellino è invocato quale celeste protettore contro la morte improvvisa, si celebra il 10 novembre.
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Fonte santodelgiorno.it
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