San Leone I, papa: vita e preghiera per invocarlo
Leone I, detto anche Magno, è stato il 45º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica
La storia
Leone è nato in Toscana, probabilmente a Volterra, nel 390 d.C. Da bambino ha ricevuto un’educazione accurata e profonda, come dimostreranno poi i 96 sermoni e le 173 epistole che ancora oggi ci restano.
Nel 440, già diacono, fu inviato nelle Gallie per una delicata missione diplomatica. Qui fu acclamato successore di Sisto III al soglio pontificio.
Il 29 settembre 440 è consacrato vescovo di Roma, e la data gli rimase tanto cara che da allora Leone volle festeggiarla ogni anno come suo giorno ‘natale’.
Papa Leone I visse in un’epoca critica di transizione, in cui la decadenza della colossale organizzazione dell’Impero Romano venne a coincidere con l’avvento del Cristianesimo da un lato e con l’irrompere delle civiltà barbariche dall’altro.
Leone fu più pragmatico che teorico e in periodo di speciale turbolenza scelse di difendere strenuamente l’unità della Chiesa, impegnandosi da subito nel riordinare la liturgia e rafforzare l’organizzazione ecclesiastica.
Ma soprattutto Leone lavorò per difendere la vera fede contro le varie eresie, ed è proprio per la sua opera in favore della integrità della dottrina cattolica che meritò il titolo di ‘Magno’ e fu proclamato Dottore della Chiesa da Benedetto XIV il 15 ottobre 1754.
Leone seppe far fronte con pari energia e intelligenza anche al pericolo delle invasioni barbariche, incontrando Attila a Mantova e convincendolo a non marciare su Roma dopo il saccheggio di Milano (452 D.C.).
Tre anni più tardi egli non poté evitare che i Vandali di Genserico saccheggiassero l’Urbe, ma riuscì comunque ad ottenere che non incendiassero la città e che ne risparmiassero gli abitanti.
Leone muore a Roma il 10 novembre 461; il suo pontificato durò 21 anni, 1 mese e 13 giorni. È stato sepolto nella Basilica di San Pietro.
Leone viene ritratto in abiti papali con in testa il triregno, e l’episodio della sua vita più rappresentato nell’arte è l’incontro con Attila. È celebre l’affresco di Raffaello nei Palazzi Vaticani, dove egli è ritratto con le fattezze del suo omonimo successore, papa Leone X de’ Medici.
(Fonte santiebeati.it – Domenico Agasso)
La preghiera di San Leone Magno
Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l’errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l’incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l’aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia…
Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi… e ricomincia!