Santa Chiara d’Assisi è stata una religiosa e mistica italiana, collaboratrice di San Francesco d’Assisi e fondatrice dell’ordine delle Clarisse.
Chiara nasce ad Assisi, nel 1193, dalla nobile famiglia di Favarone degli Offreducci; quando è ancora bambina scoppia in città una guerra civile tra i nobili e la nascente borghesia e Chiara deve rifugiarsi, con la sua famiglia, a Perugia, dove rimane fino alla giovinezza.
Tornata ad Assisi, affascinata dalla predicazione e dall’esempio di Francesco, la ragazza vuole dare vita a una famiglia di claustrali radicalmente povere, come singole e come monastero. Dovevano vivere del loro lavoro e di qualche aiuto dei frati minori, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti, preoccupate per tutti.
Nasce l’Ordine femminile delle «povere recluse», chiamate popolarmente “Damianite” (per via della Chiesa di San Damiano dove si trovavano) e da Francesco “Povere Dame”, saranno poi per sempre note come “Clarisse”.
Venne eletta badessa (anche se per umiltà è stato difficile accettarlo) e ottenne da Francesco una prima regola fondata sulla povertà. Il carisma della donna si manifesta entro le mura del monastero in contemplazione e preghiera, seguendo in parte il modello benedettino da cui si differenzia per la ferma e coraggiosa difesa della povertà. Questo è il tema centrale della sua esperienza mistica, la sequela Christi, da cui Chiara non vuole essere dispensata.
Il cardinale Ugolino, vescovo di Ostia e protettore dei Minori, le diede una nuova regola che attenuava la povertà, ma lei non accettò sconti: così Ugolino, diventato papa Gregorio IX (1227-1241) le concesse il privilegio della povertà, poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della morte.
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Solo abbandonando i beni materiali e affidandosi a Dio, Chiara si sente libera di percorrere il suo cammino religioso. È questo l’argomento principale su cui vertono i rari scritti e da essi emerge una donna decisa e fiduciosa; tali scritti non aiutano però a ricostruirne la figura storica. Soltanto dopo la sua morte, una Leggenda scritta da Tommaso da Celano ne narra la vita scandita dal silenzio, dalla preghiera, dalla ricerca continua di “altissima povertà”.
Passò la seconda metà della vita quasi sempre a letto perché ammalata, pur partecipando sovente ai divini uffici.
Portando l’Eucaristia sull’ostensorio, avrebbe salvato, secondo la tradizione religiosa, Assisi e il convento di San Damiano da un attacco di Saraceni nel 1240.
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Morì a San Damiano, fuori le mura di Assisi, l’11 agosto 1253, a sessant’anni. A soli due anni dalla morte, Papa Alessandro IV, la proclamò Santa ad Anagni il 15 agosto 1255.
Fu una profonda devota del Santissimo Sacramento. La principale chiesa dedicata a Chiara è la basilica di Santa Chiara ad Assisi, dove le sue spoglie sono conservate.
Chiara, molto malata, nella notte di Natale del 1252, venne lasciata sola nel monastero di san Damiano dalle consorelle per la veglia della notte, uno straordinario miracolo le consentì di “vedere” la Messa che si celebrava nella Basilica di San Francesco in Assisi. Questo episodio fu la motivazione per cui Santa Chiara nel 1958 venne proclamata patrona della televisione e delle telecomunicazioni dal papa Pio XII.
(Fonte www.santiebeati.it – Autore: Domenico Agasso)
O Serafica Santa Chiara, che pur vivendo segregata dal mondo non dimenticasti i poveri e gli afflitti, ma ti facesti loro madre sacrificando per essi le tue ricchezze e compiendo molti miracoli in loro favore, ottienici da Dio, con la grazia che imploriamo (….), la carità cristiana verso i nostri fratelli bisognosi, in tutte le necessità spirituali e materiali.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
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