Oggi, 11 Dicembre, la Chiesa ricorda San Damaso I
San Damaso I, papa, che, nelle difficoltà dei suoi tempi, convocò molti sinodi per difendere la fede nicena contro gli scismi e le eresie, incaricò san Girolamo di tradurre in latino i libri sacri e onorò i sepolcri dei martiri adornandoli di versi.
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La Vita
Era spagnolo d’origine, ma probabilmente nato a Roma intorno al 305-306; crebbe a Roma al servizio della chiesa di San Lorenzo martire.
Lo troviamo diacono, al fianco di papa Liberio, particolarmente dedito al culto della memoria dei martiri. Alla morte di papa Liberio, nel 366 fu chiamato a succedergli, ma gli si oppose un certo Ursino, che, nel tempo dell’esilio di Liberio, era stato eletto, sotto la spinta imperiale, invalidamente papa.
Damaso venne eletto Papa, non senza contrasti quindi, il 1° Ottobre 366.
Le Catacombe
La pace costantiniana aveva consentito ai Cristiani di costruire liberamente chiese e grandi basiliche. Furono perciò abbandonati gli antichi e nascosti luoghi di culto che, vuotati dalle reliquie dei “Santi” sembravano destinati a cadere in rovina.
Papa Damaso ebbe un occhio di riguardo verso le Catacombe (aree cimiteriali sotterranee), facendo eseguire lavori dì consolidamento e di ampliamento. Impedì così, gli effetti irreparabili del completo abbandono di quei sepolcreti sotterranei.
Via via che rintracciava e identificava le tombe dei Martiri, Papa Damaso, che era buon letterato le contrassegnava con epigrafi poetiche esaltanti le virtù di quegli antichi compagni di fede, noti o ignoti.
Il pontificato
Non si pensi però che il Papa se ne stesse quasi nascosto dentro le Catacombe, a comporre le sue elaborate e poetiche epigrafi. Al contrario, fu Pontefice degno del proprio tempo.
Tenne alto il prestigio della Chiesa romana, in un’epoca ricca di personaggi altissimi, come Sant’Ambrogio di Milano, San Girolamo e Sant’Agostino.
La passione di archeologo era nutrita, in Damaso, da una profonda pietà, e la sua azione apostolica era guidata da un alto senso di responsabilità. Sotto di lui si consolidò l’autorità della Chiesa romana, e l’eresia ariana venne quasi a spegnersi.
Affermò l’autorità della Sede Apostolica
Seppe legare alla Sede Apostolica tutte le Chiese e ottenne dal potere civile il massimo rispetto. Inoltre fu lui che ottenne, a Roma, la separazione dello Stato dal Paganesimo.
A San Girolamo, che Damaso elesse suo stretto collaboratore, affidò la revisione e la traduzione in latino della Bibbia, la così detta Volgata, perché il popolo cristiano potesse conoscere il testo sacro nella lingua quotidiana.
Onorando la memoria dei Martiri, nelle Catacombe, egli affermava l’unicità e la continuità di quella Chiesa per la quale i testimoni della fede avevano versato il proprio sangue. Ribadiva la sovranità dello spirituale sul temporale, esaltando non i grandi del mondo, ma i campioni di Cristo.
La morte
Nella cosiddetta Cripta dei Papi, da lui esplorata nelle Catacombe di San Callisto, egli scrisse, alla fine di una lunga iscrizione: “ Qui io, Damaso, desidererei far seppellire i miei resti, ma temo di turbare le pie ceneri dei Santi“.
Morirà l’11 dicembre 384 e venne fatto seppellire, con umiltà e discrezione, in un luogo solitario, lungo la Via Ardeatina.
Oggi è il patrono degli archeologi.
Preghiera a San Damaso
O Dio, fortezza e corona dei tuoi Santi, concedi anche a noi, sull’esempio del papa San Damaso, amoroso cultore delle memorie dei Martiri, di onorare ed imitare i gloriosi testimoni della nostra fede.
Fa’, o Signore, che sull’esempio di San Damaso papa amiamo la Tua parola, rivelata nella Bibbia, la meditiamo con assiduità per conoscere la Tua volontà e giungere alla salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen.