Oggi la Chiesa ricorda San Costantino, Re e Martire
Etimologia: Costantino = che ha fermezza, tenace, dal latino
Emblema: Corona, Palma
Tutto ciò che sappiamo di certo su sul santo di oggi è costituito dalle informazioni tramandate da Gildas, che ebbe a definirlo “cucciolo tirannico dell’impura leonessa di Damonia”. Si presuppone che in questo caso per Dumnonia si intenda la regione sud-occidentale dell’Inghilterra, cioè pressapoco la Cornovaglia, piuttosto che l’omonimo regno sviluppatosi nell’odierna Scozia.
LEGGI: Oggi si ricorda un grande martire. Ecco chi era
La vita
Costantino, nasce verso il 520, ascese al trono nel 537 dopo la morte di suo padre Cado. Gildas narra come il primo periodo della sua vita fu a dir poco “scellerato”. Lo critica anche per aver ripudiato sua moglie, allo scopo di commettere indisturbato parecchi adulteri. Inoltre, dopo aver giurato di voler fare la pace con i suoi nemici, si travestì da abate, entrò nel santuario dove questi si trovavano e li uccise spietatamente ai piedi dell’altare.
La conversione
Il santo si sarebbe convertito al cristianesimo grazie ad un incontro con San Petroc, anche quest’ultimo di nobile famiglia. Dando così tangibile testimonianza della potenza del Vangelo di Cristo che può portare cambiamenti radicali nella vita di ogni uomo, anche del più accanito peccatore. In seguito alla conversione, morta la giovane moglie, abdicò in favore del figlio Bledric per dedicarsi alla vita religiosa.
Fondò chiese, attraversò il canale di Bristol e visse molti anni come monaco in Irlanda, cimentandosi nell’ascesi e nello studio delle Sacre Scritture. Riceve, addirittura, dopo la dovuta preparazione, l’ordinazione presbiterale.
Si ritirò in eremitaggio a Costyneston (Cosmeston), nei pressi di Cardiff, e fu anche discepolo di San Columba di Iona e di San Kentingern. Spinto da questi grandi santi si spinse verso nord, dove fondò il monastero di Govan, ne divenne primo abate ed intraprese l’evangelizzazione dei Pitti, popolazione indigena dell’odierna Scozia.
Grazie al suo apostolato il paese si convertì al cristianesimo, assumendo il nome di “Scotia”.
La morte e il culto
Costantino, era destinato ad essere il primo martire a spargere il proprio sangue su quella terra per la sua fede nel Vangelo che andava predicando nelle piazze.
Il 9 maggio 576 a Kintyre, infatti, fu trucidato da alcuni pagani fanatici. Le rovine di un’antica chiesa a Kilchouslan segnano ancora oggi il luogo dove con ogni probabilità il santo spirò.
Le sue spoglie mortali, ritrovate dai suoi discepoli, vennero traslate a Govon nella chiesa che prese a portare il suo nome. Nacque così una forte venerazione nei suoi confronti, che dura sino ai giorni nostri.
La festa di San Costantino è celebrata il 9 marzo in Galles e Cornovaglia. L’11 marzo in Scozia ed il 18 marzo in Irlanda.
Il Martyrologium Romanum lo commemora solamente in data odierna.
Redazione Papaboys
Fonte santiebeati.it – Autore: Fabio Arduino