San Damiano d’Africa è stato un soldato romano martirizzato per la sua fede cristiana, citato nel Martirologio Geronimiano e nel Martirologio Romano.
Poche le notizie che abbiamo su San Damiano, sappiamo che era un soldato romano martirizzato per la sua fede cristiana.
In alcuni codici del Martirologio Geronimiano, il Bernense ed il Wissemburgense, il luogo del martirio del santo è indicato generalmente come Africa, mentre nel codice Epternacense, viene specificata Alessandria d’Egitto.
In alcuni codici, il suo nome, viene affiancato ad altri due personaggi, due bambini, Modesto ed Ammonio.
Una fonte tarda e storicamente assai poco attendibile, il Libro della Cavatta , riporta una storia del martire redatta nel 1744 dal sacerdote Pietro Francesco de Comitibus.
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Secondo la narrazione, Damiano sarebbe stato un soldato romano di stanza in Africa al tempo del sovrano vandalo Trasamondo. Questi ordinò il martirio di Damiano il 12 febbraio del 504, in un luogo non lontano da Cartagine.
Il suo corpo, sepolto da altri cristiani, sarebbe poi stato traslato da «…un comandante di corte – in Italia – dopo un lungo viaggio per terra e per mare» e deposto nella Catacomba di Calepodio, a Roma.
Tra il 1647 ed il 1650 il martire venne traslato dalla catacomba romana e donato, su mandato del vescovo Alessandro Vittrizio, tramite il sacerdote don Francesco Maria Solari alla comunità di Fara Novarese (NO).
La reliquie furono sistemate nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Martiri Fabiano e Sebastiano. Un secolo dopo, nel 1745, venne realizzato, di fianco alla chiesa e in connessione con essa, lo Scurolo di San Damiano: una cappella di pianta quadrata sopraelevata con, al centro, l’urna contenente le ossa del martire ricomposte e vestite da soldato romano.
San Damiano viene festeggiato dalla comunità di Fara Novarese il 12 febbraio, giorno del dies natalis (morte), e la prima domenica di luglio, in ricordo dell’arrivo delle reliquie nel paese.
La preghiera per i martiri cristiani: per il trionfo della verità
Con tutto il cuore preghiamo il Signore
perché voglia concederci di poter lottare
con tutte le forze dell’anima e del corpo sino
alla fine per il trionfo della verità.
Che se verrà il tempo in cui la nostra fede
sarà messa alla prova (poiché come l’oro
si prova nella fornace, così la nostra fede
si prova nell’ora del pericolo e delle
persecuzioni), se scoppierà una persecuzione,
essa ci trovi preparati, sicché la nostra casa
in inverno non crolli e la nostra dimora
non sia distrutta dall’uragano
come se fosse costruita sulla sabbia.
E quando i venti del demonio,
il peggiore degli spiriti, soffieranno,
resistano le nostre opere che hanno resistito
sino ad oggi e che non siano minate
dall’interno; e preparati al cimento,
manifestiamo l’amore che abbiamo verso Dio
in Gesù Cristo, al quale spetta la gloria
e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
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