Oggi la Chiesa ricorda San Bernardo da Corleone
Bernardo da Corleone, al secolo Filippo Latino, è stato un religioso italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
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La vita
Bernardo di Corleone è nato nel Febbraio 1605 Corleone (Palermo). Viene battezzato alla nascita con i nomi di Filippo Latino, ed era il quinto figlio di un calzolaio. Una famiglia molto religiosa la sua, con un fratello sacerdote.
Lui amava a osservare le esercitazioni di scherma tra ufficiali e soldati del locale presidio spagnolo e infine si scopre “una delle migliori lame”, come si dice nell’ambiente.
Non è esattamente quello che vorrebbero i suoi; ma le ragioni a favore della spada – in quest’epoca – hanno pure qualche peso. Per dirla in breve, al buon spadaccino si porta rispetto, anche se è figlio di un calzolaio.
Poi arriva a sfidarlo il palermitano Vito Canino, temibilissimo con l’arma in mano.
Semplice sfida per il primato o regolamento di qualche conto? La causa non è certa, ma l’effetto sì: nello scontro il palermitano si trova con un braccio in meno. Ed ecco Filippo in convento. Per sfuggire alla giustizia? La prima motivazione sarà pure stata questa, dopo un certo periodo di latitanza.
Indossa il saio
Ma nel 1631 lo troviamo nel noviziato cappuccino di Caltanissetta, dove a 26 anni indossa il saio con il nome di frate Bernardo. Sono passati sette anni dal duello sciagurato con don Vito Canino. Lui è un altro uomo, ma il cambiamento non è stato gratuito o facile. E nemmeno rapido. Ha chiesto tempo e sacrificio, e qui è venuto fuori per gradi l’uomo nuovo, con la mitezza e con le penitenze durissime. Le sue giornate erano scandite dalla preghiera e il lavoro, il servizio ai confratelli, specialmente se ammalati.
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C’è un racconto bellissimo di questa sua generosità: trovandosi con i frati di Bivona durante un’epidemia, si prodiga a curarli in ogni necessità, perché l’unico rimasto sano in comunità è lui.
Ma poi viene colto anch’egli dal male: allora, prende da una chiesa una statuetta di san Francesco e se l’infila in una manica dicendo: “Adesso tu rimani lì dentro finché non mi fai guarire, perché possa aiutare i confratelli“.
La sua opera di infermiere si estende anche agli animali, in un tempo in cui la morte di un mulo o di un bovino può significare rovina per una famiglia.
La morte e il culto
Muore il 12 Gennaio 1667 Palermo, aveva 62 anni. Fin da subito venne considerato santo dai confratelli e dal popolo.
Venne beatificato nel 1768 mentre la canonizzazione è avvenuta nel 2001 sotto il pontificato di Giovanni Paolo II. (Fonte santiebeati.it – Autore: Domenico Agasso)
Preghiera
O amabile prodigio di penitenza, San Bernardo, tu che fosti perfetto modello di carità, che senza risparmi di fatica o riguardo di persone, amasti teneramente il prossimo col sollevare i deboli, aiutare i bisognosi e servire con ogni affetto gli infermi, liberando moltissimi, o con segno di croce o col tocco della tua mano, da malattie incurabili;
umilmente ti prego, per quella gloria che godi in cielo di degnarmi del tuo soccorso in tutte le mie necessità, spirituali e temporali, e ad ottenermi dall’infinita misericordia del nostro Dio la grazia… (dire la grazia che si vuole ottenere) qualora sia conforme al tuo divino volere.
Ti prego inoltre di impetrarmi la grazia di una vera contrizione dei mie peccati, e perfettamente amare e servire la divina Maestà, per poterla poi godere con te e con tutti i santi. Amen.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre