Primo antipapa della storia della Chiesa; prima della morte si riconciliò con il papa legittimo, Ponziano, insieme al quale subì il martirio.
Venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa, pertanto, insieme a Felice II, è il primo dei due finora unici antipapa della storia che abbiano ricevuto la canonizzazione.
Patronato: Cavalli
Etimologia: Ippolito = che scioglie i cavalli, dal greco
Emblema: Palma
Secondo Döllinger, Harnack e altri studiosi tedeschi, Ippolito sarebbe stato un vescovo. Mentre secondo Puech era un semplice presbitero romano del III secolo, avverso all’eresia monarchiana, a papa Zefirino ed al futuro pontefice Callisto (217-222).
Il durissimo confronto tra Callisto ed Ippolito raggiunse l’apice trasformandosi in scisma quando il primo divenne papa (217). Immediatamente Ippolito lasciò la comunione della Chiesa di Roma e fu eletto antipapa da una ristretta schiera di seguaci da lui chiamati “Chiesa”, in contrasto con la maggioranza dei romani da lui chiamati “Scuola di Callisto”. Il santo accusava Callisto di essere caduto nell’eresia di Teodato prima e di Sabellio poi. Inoltre lo accusava di lassismo morale nei confronti di peccati gravi quali l’adulterio e l’omicidio.
Inoltre, Ippolito riferisce che Callisto lo accusava, ingiustamente, di Diteismo (forma di teismo che crede in due grandi dèi al posto del solo Dio). Ippolito continuò la sua opposizione alla Chiesa di Roma come antipapa anche durante i pontificati dei due successori di Callisto: Urbano I e Ponziano. Probabilmente, proprio sotto il pontificato di Ponziano, il santo scrisse il Philosophumena.
In seguito, i capi delle due Chiese vennero esiliati da Massimino il Trace in Sardegna (ad metalla). Secondo la tradizione cattolica lo scisma rientrò nel momento in cui Ippolito incontrò Ponziano (secondo successore di Callisto) sull’isola. Essi, riconciliatisi, invitarono i rispettivi seguaci a fare altrettanto. Intorno al 235, la morte li colse entrambi nell’isola e nel 236 o 237 le salme dei due martiri raggiunsero Roma.
Il corpo di Ippolito fu poi sepolto nel Campo Verano, sulla Via Tiburtina (secondo testimonianze dell’epoca, sembra che Ippolito venne sepolto il 13 agosto del 236 o di un anno successivo). Sul luogo della sua sepoltura, sarebbe stata eretta la statua ritrovata solo nel 1551 e conservata nel Museo Lateranense. Fonte:wikipedia.org (Foto per la copertina da valseriananews.it)
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