Oggi la Chiesa ricorda il Beato Francesco Maria Greco
Francesco Maria Greco è stato un presbitero italiano, proclamato beato da papa Francesco il 21 maggio 2016. È stato, assieme a Maria Teresa De Vincenti, fondatore della congregazione religiosa delle Piccole operaie dei Sacri Cuori.
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La vita
Francesco Maria Greco è nato il 26 luglio 1857 ad Acri (Calabria); era il primo dei cinque figli di Raffaele Greco, farmacista, e Concetta Pancaro. La madre fu la sua prima educatrice nella fede, mentre un fratello di lei, don Luigi Pancaro, parroco di Acri, lo seguì negli studi. Francesco Maria conseguì la licenza ginnasiale a Cosenza il 31 luglio 1874 e successivamente si trasferì a Napoli per frequentare il liceo.
La vocazione
Suo padre sperava di fargli ereditare la propria professione, ma lui maturò una scelta diversa: non gli studi per diventare farmacista, ma quelli per essere sacerdote. Dopo aver lungamente pregato ai piedi della Madonna nel santuario di Pompei, capì che quella era la strada a cui Dio lo stava chiamando. Divenne sacerdote il 17 dicembre 1881, ad Acri, per mano di monsignor Filippo De Simone, già vescovo di Nicotera-Tropea.
Il 7 settembre 1889, a Napoli, don Francesco conseguì il Dottorato in Sacra Teologia, realizzando una delle sue aspirazioni: non solo essere prete, ma “prete istruito”, per compiere al meglio il proprio ministero. Un primo evento che contribuì a dare al suo sacerdozio una diversa direzione fu l’epidemia di colera esplosa a Napoli nel 1884. Affiancando don Marigliano, si prodigò nell’assistenza medica e spirituale agli ammalati, rischiando il contagio in prima persona.
Parroco e organizzatore della Scuola Catechistica
Il 10 settembre 1887, don Francesco Maria divenne parroco della parrocchia di San Nicola di Bari ad Acri e l’anno successivo fu nominato arciprete, ottenendo il titolo di monsignore. Il contatto con gli effettivi bisogni della sua gente gli suggerì di cominciare dall’istruzione religiosa, in una terra dove anche quella culturale scarseggiava: basti pensare, ad esempio, che le ragazze difficilmente potevano uscire di casa da sole.
Monsignor Greco, quindi, organizzò una Scuola Catechistica a partire dalla più tenera età: divise bambini e bambine per fasce di età e per classi, ciascuna delle quali era affidata a ragazze particolarmente motivate. Il nome che aveva dato a quell’associazione di catechiste era “Figlie dei Sacri Cuori”, in quanto sin da diacono aveva mostrato una profonda devozione verso il Cuore di Gesù e verso quello della Vergine Maria.
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Gli inizi delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori
Il 13 ottobre 1889 ottenne dal suo vescovo, Monsignor Stanislao De Luca, una lettera di approvazione dell’associazione. Tuttavia, dopo pochi mesi dall’apertura, morì la responsabile, sua sorella Maria Teresa. Monsignor Greco pensò dunque di affidare la direzione della scuola alla vice-responsabile, Raffaella De Vincenti, la quale da tempo desiderava consacrarsi a Dio, ma era stata impedita dai familiari.
Il 21 novembre del 1894, festa della purificazione della Beata Vergine al Tempio, l’arciprete accolse i suoi voti evangelici di castità, povertà, obbedienza. Ricevendo l’abito religioso, Raffaella cambiò il nome in suor Maria Teresa dei Sacri Cuori, proprio in memoria della prima responsabile dell’associazione.
Altre giovani seguirono il suo esempio, tanto che non si parlava più di una semplice associazione, ma di un istituto religioso. Da “Figlie dei Sacri Cuori” cambiarono denominazione in “Piccole Operaie dei Sacri Cuori”, anche se monsignor Greco le definiva informalmente “Piccole Manovali”, perché col loro operato contribuivano all’edificazione del Regno di Dio nell’insegnamento della catechesi e nel servizio ai più bisognosi.
L’istituto si espande
La prima comunità religiosa vera e propria si stabilì nel 1898 nella casa che il padre di suor Maria Teresa, che era già la superiora, le aveva donato: quella fu la “Casa culla” delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori. La Casa madre, invece, fu individuata nel convento dei Frati Minimi che sorgeva dall’altra parte di Acri, dopo i necessari interventi di restauro. Intanto le suore crescevano di numero: monsignor Greco e madre Maria Teresa si occuparono della loro formazione, mandandone due a compiere il tirocinio nel noviziato di Acireale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, mentre inviarono altre a Napoli e a Roma.
Ad Acri, intanto, sorgevano man mano varie attività: il noviziato, una scuola d’infanzia, un collegio per alunne che frequentavano le scuole cittadine. Su tutte spicca l’ospedale “Charitas”, il primo del paese, attivo fino agli anni ’60 del secolo scorso. La prima casa filiale fuori Acri fu, nel 1911, il Ricovero Umberto I a Cosenza, un ospizio provinciale per anziani, infermi e poveri, uomini e donne.
Un significativo e originale campo di apostolato si aprì il 26 ottobre del 1917, quando le suore furono inviate a San Demetrio Corone, uno dei paesi italo-albanesi dove si segue il rito greco-bizantino. Per l’occasione, monsignor Greco fece compilare un catechismo liturgico del rito bizantino ad uso dell’Istituto delle Piccole Operaie. Quanto alle filiali fuori regione, la prima fu a Napoli nel 1929.
La spiritualità
Monsignor Greco, oltre ad aver risvegliato la vita religiosa ad Acri, fu accompagnatore del vescovo nella visita pastorale alla diocesi di San Marco-Bisignano. Alla base della sua vita sacerdotale pose un’intensa e prolungata preghiera, spesso notturna, davanti all’Eucaristia: «Sono davanti a Gesù Sacramentato chiuso nel Santo ciborio; quanta pace si sperimenta nel silenzio della notte ai piedi del Maestro!», lasciò scritto. Era sicuro che la fecondità dell’azione apostolica, sua e in generale, dipendesse dal rapporto intimo e profondo con Gesù e Maria: per questo s’impegnò a «vivere intensamente per amore dei Sacri Cuori e per farLi amare e conoscere dai fratelli». Con una frase sintetica, contenuta nelle sue lettere, espresse così il suo progetto basato sulla catechesi: è «educando alla fede che si educa alla vita».
Morte e culto
Ormai anziano, morì ad Acri il 13 gennaio 1931; era stato superiore dell’istituto da lui fondato per 35 anni.
Il 21 gennaio 2016 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosceva la guarigione di Nina Pancaro come miracolosa e ottenuta per intercessione del Venerabile Francesco Maria Greco, aprendo la strada per la beatificazione. Venne proclamato beato il 21 maggio 2016, nello stadio San Vito – Marulla di Cosenza.
I suoi resti mortali riposano dal 1961 nella chiesa di San Francesco di Paola ad Atri, annessa alla Casa madre, in un loculo alla destra dell’altare maggiore, accanto a quelli di madre Maria Teresa dei Sacri Cuori.
Le Piccole Operaie dei Sacri Cuori oggi
A poco meno di dieci anni dalla morte del fondatore e a sette da quella della confondatrice, le Piccole Operaie dei Sacri Cuori sbarcarono negli Stati Uniti d’America, prima tappa di un’espansione all’estero che oggi conta case anche in Albania e in Argentina.
Le Piccole Operaie dei Sacri Cuori ricevettero il pontificio decreto di lode il 22 dicembre 1931 e l’approvazione definitiva della Santa Sede il 7 luglio 1940. Le sue caratteristiche specifiche sono la speciale consacrazione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria, l’evangelizzazione specialmente in forma di catechesi e il servizio di carità come fonte di un’autentica promozione umana.
Nel 1993 è stata ripresa l’ammissione di aggregati laici, esattamente come le prime catechiste che furono il nucleo delle suore. Ad essi sono accomunati, nello stesso intento delle religiose, i Giovani Piccoli Operai (in sigla GiPO). (Santiebeati.it – Emilia Flocchini)
Preghiera al Beato Francesco Maria Greco
O Dio, che hai affidato al beato Francesco Maria, come ad operaio generoso e fedele, la custodia della tua vigna, sostenendolo con la dolcezza del tuo amore, concedi anche a noi, per sua intercessione, di mettere la nostra vita a servizio del regno nello spirito della vera umiltà e della carità di Cristo. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.