Oggi la Chiesa ricorda San Damiano de Veuster
Damiano de Veuster è stato un presbitero e missionario belga, appartenente alla Congregazione dei Sacri Cuori, conosciuto anche come Padre Damien.
LEGGI: Lettura e commento al Vangelo di oggi
Etimologia: Damiano = domatore, o del popolo, dal greco
La vita
Damiano (al secolo Jozef) de Veuster nasce a Tremelo (Belgio) il 3 gennaio 1840, figlio di una famiglia contadina e numerosa, furono ben 8 fratelli; fra loro escono due suore e due preti dei “Sacri Cuori di Gesù e Maria”.
Giuseppe, penultimo degli otto, è destinato ad aiutare il padre, ma a 19 anni, seguendo le orme di uno dei suoi fratelli, entrò nel noviziato della Congregazione dei Sacri Cuori a Lovanio (30 km da Bruxelles) assumendo il nome di Damiano.
Dopo gli studi teologici e filosofici a Parigi, emise i voti perpetui il 7 ottobre 1860; suo fratello non poté realizzare il desiderio di viaggiare attivamente come missionario all’estero e Damiano fece suo il sogno del fratello.
In missione non ancora sacerdote
Destinazione della missione: le Isole Sandwich, così chiamate dal loro scopritore James Cook nel 1778 in onore di Lord Sandwich, capo della Marina inglese. Sono un arcipelago indipendente sotto una monarchia locale, e più tardi si chiameranno Isole Hawaii. Damiano le raggiunge dopo 138 giorni di navigazione, da Brema a Honolulu. Completa gli studi, diventa sacerdote nel 1864 e lavora nell’isola principale, Hawaii. Istruisce la gente nella fede e insegna ad allevare montoni e maiali, come pure a coltivare la terra. Il divario culturale crea ostacoli duri, la solitudine a volte gli pare insopportabile.
Ma è solo un primo collaudo. Nel 1873 il suo vescovo cerca preti volontari per l’isola lazzaretto di Molokai, dove il governo confina tutti i malati di lebbra, togliendoli alle famiglie: si offrono in quattro, per turni di 34 settimane, e tra loro c’è padre Damiano, che va per primo a Molokai e vi resterà per sempre (tranne un breve soggiorno a Honolulu). Ci deve restare, perché il governo teme il contagio e gli proibisce di lasciare l’isola con i suoi 780.800 malati ad alta mortalità: 183 decessi nei primi otto mesi.
Ma “tanti ne seppelliamo, altrettanti ne manda il governo“. Ora fuma la pipa per difesa contro l’insopportabile odore di carne in disfacimento, che a volte lo fa svenire in chiesa. A Molokai è prete, medico e padre: cura le anime, lava le piaghe, distribuisce medicine, stimola il senso di dignità dei malati, che si organizzano, lavorano la terra, creano orfanotrofi: opera loro, orgoglio loro.
Nel 1885, ecco la scoperta: anche lui è stato contagiato dalla lebbra. Ed è solo, aspettando a lungo un altro prete per confessarsi, fino all’arrivo del padre belga Conrardy, pochi mesi prima della morte. Sopporta incomprensioni, ma è capace di dire: “Sono tranquillo e rassegnato, e anche più felice in questo mio mondo“. Fino all’ultimo aiuta gli studi sulla lebbra, sperimentando su di sé nuovi farmaci.
La morte e il culto
Muore il 15 Aprile 1889, aveva 49 anni. Mille malati di lebbra lo seppelliscono ai piedi di un albero. Nel 1936 il suo corpo verrà riportato in Belgio, a Lovanio.
Giovanni Paolo II lo ha beatificato a Bruxelles nel 1995, continuando l’iter iniziato da Paolo VI nel 1967 su richiesta di 33 mila lebbrosi e concluso da Benedetto XVI che lo ha canonizzato in Piazza San Pietro l’11 ottobre 2009.
Curiosità
Cavaliere dell’Ordine di Kalākaua: Re Kalākaua delle Hawaii insignì padre Damiano del grado di Commendatore dell’Ordine reale di Kalākaua I e, quando la principessa Liliʻuokalani visitò la colonia per consegnargli le insegne dell’onorificenza, rimase profondamente turbata nel vedere lo stato in cui vivevano i lebbrosi, tanto che non riuscì a completare il discorso ufficiale. Fu proprio la principessa a far conoscere al mondo i meriti del religioso: la sua fama si diffuse in Europa e negli Stati Uniti ed anche i protestanti americani e la Chiesa d’Inghilterra elargirono grandi somme di denaro per il missionario.
Gandhi scrisse: “La politica e il mondo giornalistico possono vantare eroi, ma pochi possono essere paragonati a Padre Damiano di Molokai. Vale la pena dare un’occhiata alle fonti di tale eroismo”.
Il 1 dicembre 2005, Padre Damiano è stato scelto in un sondaggio condotto dalla radio-televisione pubblica fiamminga VRT e dal quotidiano De Standaard come il più grande belga di tutti i tempi.
Redazione Papaboys
Fonte santiebeati.it – Autore: Domenico Agasso