Alberto Magno è stato un vescovo cattolico, scrittore e filosofo tedesco appartenente all’ordine domenicano. Proclamato dottore della Chiesa.
Patronato: Scienziati
Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
Emblema: Bastone pastorale
LEGGI: Lettura e commento al Vangelo di oggi
Alberto, figlio minore del Conte di Bollstädt, nasce a Lauingen (Svevia). L’anno di nascita non è esattamente conosciuto: alcuni sostengono nel 1205, altri nel 1206; molti storici inoltre indicano il 1193. Nulla di certo è poi noto circa la sua istruzione iniziale, se sia stata ricevuta in casa o in una scuola del circondario. Da giovane fu mandato a proseguire i suoi studi presso l’Università di Padova, città scelta sia perché vi risiedeva un suo zio, sia perché Padova era famosa per la sua cultura delle arti liberali, per le quali il giovane svevo aveva una speciale predilezione. Anche la data di questo viaggio a Padova non può essere determinata con precisione. Nell’anno 1223, dopo aver ascoltato i sermoni del beato Giordano di Sassonia, secondo maestro generale dell’Ordine dei predicatori, decise di entrare nel medesimo Ordine religioso.
Incontrò numerose difficoltà nello studio della Teologia, e fu tentato di fuggire dalla casa del Signore. La Madonna, però, di cui era devotissimo, lo animò a perseverare, rassenerandolo nei suoi timori, dicendogli: “Attendi allo studio della sapienza e affinché non ti avvenga di vacillare nella fede, sul declinare della vita ogni arte di sillogizzare ti sarà tolta ”.
Sotto la tutela della Celeste Madre, Alberto divenne sapiente in ogni ramo della cultura. Dopo la sua morte, infatti, è stato proclamato Dottore universale e meritato il titolo di Grande, ancor quando era in vita. Insegnò con sommo onore a Parigi e nei vari Studi Domenicani di Germania, soprattutto in quello di Colonia, da lui fondato, dove ebbe tra i suoi discepoli San Tommaso d’Aquino, di cui profetizzò la grandezza.
Fu Provinciale di Germania e, nel 1260, Vescovo di Ratisbona, alla cui sede rinunziò per darsi di nuovo all’insegnamento e alla predicazione. Fu arbitro e messaggero di pace in mezzo ai popoli.
Al Concilio di Lione portò il contributo della sua sapienza per l’unione della Chiesa Greca con quella Latina. Avanzato negli anni saliva ancora vigoroso la cattedra, ma un giorno, come Maria aveva predetto, la sua memoria si spense. Anelò allora solo al cielo, al quale volò dopo quattro anni, il 15 novembre 1280, consumato dalla divina carità.
La sua salma riposa nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Colonia. Papa Gregorio XV nel 1622 lo ha beatificato. Papa Pio XI nel 1931 l’ha proclamato Santo e Dottore della Chiesa. Il 16 dicembre 1941 Papa Pio XII lo ha dichiarato Patrono dei cultori delle scienze naturali.
Fonte santiebeati.it – Autore: Franco Mariani
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