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Il Santo di oggi ,16 Aprile 2024: San Benedetto Giuseppe Labre, il patrono dei pellegrini (Preghiera)

Oggi, 16 aprile, la Chiesa ricorda San Benedetto Giuseppe Labre (vita e preghiera)

San Benedetto Giuseppe Labre, detto il vagabondo di Dio, è stato un francese che ha trascorso parte della sua breve vita come pellegrino, sostando in preghiera davanti alle immagini più care della Madonna e davanti all’Eucarestia.

La vita di San Benedetto Giuseppe Labre

Nasce ad Amettes, in Francia, il 26 marzo del 1748 in una famiglia numerosa, erano ben 15 fratelli. I genitori riuscivano a tirare avanti a fatica coltivando un pezzetto di terra e gestendo una piccola merceria. Uno zio parroco si incaricò di dargli i primi insegnamenti scolastici.

Più tardi decise di entrare nei Certosini, da cui usci quasi subito, e poi fra i trappisti da cui pure dovette allontanarsi per una grave malattia.

Di nuovo libero, si mosse al pellegrinaggio di Roma, secondo il voto fatto durante la convalescenza. Durante il viaggio ebbe una luce interna così viva sulla sua vocazione che non ne dubitò mai più. Egli diceva come Sant’Alessio: “Bisogna abbandonare la patria ed i propri parenti, per condurre una nuova specie di vita di estrema penitenza, ma in mezzo al mondo, visitando in pellegrinaggio i Santuari cattolici più celebrati“.

Si decise, dunque, dopo ripetute approvazioni di direttori spirituali, ad iniziare la lunga serie di pellegrinaggi, che durò tutta la sua vita.

Vestì un abito rozzo e logoro, trascurando ogni norma di igiene personale: non domandò mai elemosina. Visitò nei primi sei anni Loreto, Assisi, Bari, Santiago di Campostela, i Santuari della Svizzera e della Francia.

San Benedetto Giuseppe Labre
San Benedetto Giuseppe Labre

Gli ultimi anni a Roma

Gli ultimi sei anni li trascorse a Roma. Da qui ogni anno partiva per una visita alla Santa Casa di Loreto, a cui era molto legato, visto che la santa casa, secondo la tradizione è la casa originale della Madonna, portata lì dagli angeli.

Probabilmente non si allontanerebbe mai da questo luogo delle Marche se non fosse che la sua vocazione non gli avesse fatto conoscere in Roma una fonte ancor più feconda di vita religiosa che in qualsiasi altro luogo.

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A Roma passa i suoi giorni e, quando può, anche le sue notti nelle chiese: egli sa venerare tutte le memorie dei Santi Apostoli e dei Martiri.

Là egli è assiduo in tutte le chiese, secondo i turni fissati, dinnanzi al Santissimo Sacramento, tanto che a voce di popolo viene battezzato il povero delle Quarantore.
Lo si vedeva dinnanzi all’altare per ore, immobile come una statua, trasportato verso Dio da un impulso che si manifestava dal suo atteggiamento esteriore.

Vedete dunque questo povero – esclamò un giorno una donna –come è buono! Come è bello! Bello?!

Attraverso la sua povertà e la sua fede riusciva a trasmettere a tutti la luce del Cielo.

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Morte e culto

Benedetto Labre, il 16 aprile del 1783, cadde sui gradini della Chiesa di Santa Maria dei Monti a Roma e, portato in una casa vicina, vi morì.

La sua morte fu seguita da una grande quantità di grazie e di miracoli. 

Venne canonizzato da Leone XIII l’8 dicembre 1883.

È il patrono dei pellegrini, Hospitalitè Notre Dame de Lourdes, mendicanti e senzatetto.

(Fonte santiebeati.it – Autore: Don Luca Roveda)

Preghiera a San Benedetto Giuseppe Labre

O San Benedetto Giuseppe Labre, amato da Dio, conduci anche noi miseri viaggiatori su questa terra nel tuo pellegrinaggio verso Dio; proteggici da tutte le occasioni di lussuria e orgoglio, cosicché possiamo indossare l’abito dell’umiltà al cospetto del nostro Signore Gesù Cristo e possiamo essere accolti nel suo Regno eterno.

Gesù misericordioso, che attraverso la vita del tuo servo Benedetto Giuseppe mostrasti il tuo amore per gli ultimi di questo mondo, concedi a noi, che ti supplichiamo, tutto quello che il santo mendicante chiede in nostro favore, sapendo che egli desidera ottenerci solo quelle cose che ci guiderebbero a te, attraverso la santa povertà sulla terra e secondo i tuoi piani divini. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

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