Sant’Andrea Bobola: ecco la vita del sacerdote gesuita
Sant’Andrea Bobola è stato un presbitero, gesuita e missionario polacco.
La vita
Nasce il 30 novembre 1591 in Polonia; poco sappiamo dei suoi primi anni di vita.
Si fece gesuita nel 1611. Da prima fu attivo nell’assistenza agli ammalati negli ospedali e insegnò la dottrina cristiana sulle piazze. Con lo stesso impegno studiò filosofia nel vicino collegio accademico, sotto la guida di padre Marquart, confessore per sedici anni di Sigismondo III, re di Polonia.
Prima di iniziare lo studio della teologia, egli fu inviato a insegnare grammatica a Braunsberg (Prussia reale). Alla fine di quell’anno scolastico ben diciotto dei trecento alunni del collegio entrarono in vari Ordini religiosi. Come premio dell’ottimo lavoro svolto, i superiori lo mandarono a insegnare nel collegio di Poltawa (Ucraina), dov’erano educati 900 figli di aristocratici.
Per lo studio della teologia Andrea fu richiamato a Vilna nel 1619 dove ricevette l’ordinazione sacerdotale il 12 marzo 1622, lo stesso giorno in cui a Roma si canonizzava sant’Ignazio di Loyola. Qualche mese dopo fu ammesso all’esame di tutta la filosofia e di tutta la teologia, ma non fu ritenuto idoneo alla carriera di professore universitario.
La fama del talento oratorio di Andrea lo fece considerare elemento prezioso per il santuario di san Casimiro a Vilna, dove gli fu affidata, dal 1624 al 1630, la direzione della congregazione mariana dei borghesi, il ministero delle confessioni, i commenti pomeridiani sulla Bibbia e l’amministrazione.
La peste che devastò Vilna nel 1625 mise in risalto l’eroicità della carità sua e dei suoi confratelli a favore dei colpiti dal flagello.
Fu superiore a Bobruik dove per oltre 20 anni fu attivo come missionario. La sua solida preparazione teologica e le sue prediche, riconquistarono al cattolicesimo interi villaggi, scuotendo il rilassamento dei credenti.
Cercò di far tornare gli ortodossi in seno alla Chiesa cattolica ma fu catturato dai cosacchi a Janow, subito dopo aver celebrato la Santa Messa.
Fu sottoposto a una serie di terribili torture, aumentandone man mano l’intensità dietro a ogni suo rifiuto alla fede cattolica. Ridotto a un ammasso di carne e sangue, morì il 16 maggio 1657.
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Il culto
I cattolici di Pinsk ne raccolsero il corpo e lo tumularono nella chiesa del Collegio locale; la sua tomba fu da subito meta di pellegrinaggi sia di cattolici che di ortodossi.
La salma incorrotta, nel 1808 fu trasportata a Polzk; nel 1922 i bolscevichi spogliarono il cadavere e la cassa dagli oggetti preziosi e lo depositarono in un museo medico di Mosca. Nel 1923, dietro richiesta del pontefice papa Pio XI al governo russo, fu concesso a gesuiti americani di poter prelevare il corpo incorrotto. Fu allora portato, nel 1924, nella Chiesa del Gesù a Roma e deposto accanto all’altare di san Francesco Saverio.
Pio XII gli dedicò l’enciclica Invicti Athletae Christi, promulgata il 16 maggio 1957 in occasione dei trecento anni dal martirio del santo.
Preghiera a Sant’Andrea Bobola
Glorioso Sant’Andrea Bobola oggi ti eleggo
a mio speciale patrono:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.
Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna…