Caterina Scifi, detta Agnese d’Assisi, è stata una badessa italiana, sorella minore di Chiara. Fu badessa di Monticelli, da dove fondò numerosi monasteri di Povere Dame nell’Italia centro-settentrionale; nel 1752 papa Benedetto XIV ne permise il culto come santa.
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Nel coro del poverissimo conventino di San Damiano, ad Assisi, si possono ancora leggere i nomi delle prime compagne che seguirono Santa Chiara e l’esempio di San Francesco sulla via della totale rinunzia e dell’assoluta povertà.
Sono nomi molto belli, di donne e fanciulle di Assisi. Si direbbero quasi simbolici di quelle “colombe deargentate” che a San Damiano ebbero il primo nido. Sono: Ortolana, Agnese, Beatrice, Pacifica, Benvenuta, Cristiana, Amata, Illuminata, Consolata…
I primi tre nomi appartengono a tre donne della stessa famiglia di Santa Chiara: quello di Ortolana alla madre; quelli di Agnese e di Beatrice a due sorelle.
Caterina Scifi, detta poi Agnese, nasce ad Assisi nel 1198 ed era la sorella minore di Chiara, e giunse a San Damiano sedici giorni dopo che Francesco, nel 1212, aveva assegnato alla sorella maggiore l’umilissimo conventino come luogo di penitenza e primo nucleo dei Secondo Ordine francescano.
Poco dopo vi giunse l’altra sorella, Beatrice, e poco dopo ancora la madre, Ortolana. Agnese di Assisi fu così la più fedele seguace della sorella Chiara, che fu a sua volta la seguace più fedele di San Francesco. Visse nell’ombra luminosa della sorella, assoggettandosi dolcemente al suo dolce comando, sempre obbediente e sempre affettuosa.
Era una ragazza mite e mansueta ma possedeva anche una fermezza di carattere eccezionale e quasi virile, soprattutto nell’osservanza più rigorosa della Regola francescana nella sua più assoluta durezza.
Il fatto che le due sorelle vollero “abbandonare il mondo” sicuramente fece suscitare un enorme scandalo nella buona società di Assisi, soprattutto perché le due sante non cedettero ad insistenze né a violenze, e restarono a San Damiano, seguite anzi dall’altra sorella e dalla Madre.
Veramente, Agnese non vi restò a lungo. Per quanto straziata dal distacco, obbedì alla sorella come sempre le avrebbe obbedito, per recarsi a Firenze, nel 1219, a fondarvi il secondo convento delle Clarisse, quello di Monticelli.
Qui fu superiora degna del proprio nome e della propria famiglia, affettuosa con le sue Clarisse e caritatevole verso il prossimo quanto era inflessibile verso se stessa, tenacemente attaccata ai voti francescani, soprattutto a quello dell’assoluta povertà.
Visse di pane e di acqua, con un rude cilicio intorno ai teneri fianchi fino alla morte.
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Nel 1253 Agnese fu chiamata a San Damiano durante l’ultima malattia di Chiara e qui l’assistette fino alla morte e al successivo funerale. Il 16 novembre dello stesso anno anche Agnese morì, aveva 56 anni. La madre, Ortolana, e la sorella più giovane, Beatrice, che avevano entrambe seguito Chiara e Agnese nell’Ordine, erano già morte.
I resti di sant’Agnese riposano vicino al corpo della madre e delle sorelle nella Chiesa di Santa Chiara ad Assisi. Dopo la sua morte i devoti le hanno attribuito numerosi miracoli.
Nel 1752 papa Benedetto XIV l’ha proclamata santa.
La data di culto per la Chiesa universale è il 16 novembre, mentre l’ordine francescano, le Clarisse e la città di Assisi la ricordano il 19 novembre.
O Dio, che a molte anime consacrate hai dato Sant’Agnese d’Assisi quale modello di perfezione serafica, concedici di emulare il suo ideale di santità, per essere uniti a te nella gloria dei santi. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
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