Santa Gertrude, monaca e mistica tedesca, è considerata come l’iniziatrice del culto al Sacro Cuore di Cristo.
Gertrude nasce a Eisleben il 6 Gennaio 1256. Poco sappiamo dei suoi primi anni di vita; probabilmente entrò a 5 anni (forse orfana) nel monastero cistercense di Helfta nella Sassonia, che già nel XIII secolo rappresentava uno dei centri più straordinari della cultura monastica femminile.
Lo studio e la preghiera furono la sua attività principale. Era di intelligenza pronta ed acuta, nello studio mise tutta la sua passione ed impegno. Non risparmiò fatica per consolidare la propria cultura nel campo delle lettere, della filosofia, del canto e nell’arte della miniatura.
Questa sua dedizione totale allo studio era anche favorita dal “clima culturale” che si respirava in questo monastero negli ultimi decenni del 1200, grazie alla presenza di alcune monache eccezionali, tra le quali è doveroso ricordare Gertrude di Hackeborn, badessa, la quale riuscì ad ottenere per le sue monache di accedere alla comunione frequentemente; e sua sorella Matilde (poi santa), maestra. Dal 1270 si era poi ritirata nello stesso monastero di Helfta anche Matilde di Magdeburgo (mistica e scrittrice).
Pur rimanendo esteriormente fedele alle comuni osservanze, sul piano spirituale era completamente spenta.
All’inizio del 1282 entra in una profonda crisi, dalla quale ne uscì completamente liberata e trasfigurata, il giorno di quella che lei stessa definì “la conversione”.
Ebbe la visione di un giovanetto che la guidava a superare il groviglio di spine che opprimeva la sua anima, prendendola per mano; in quella mano, Gertrude riconobbe la preziosa traccia di quelle piaghe che avevano abrogato tutti gli atti di accusa dei nostri nemici; riconobbe Colui che sulla Croce ci salvò con il suo sangue, Gesù.
Per conversione non si intende un passare dallo stato di peccato al pentimento, ma da uno stato di tiepidezza e di conoscenza astratta del Signore, a un’esperienza toccante della sua misericordia; un passaggio dall’intellettualismo alla vita mistica. Iniziò a vedere ogni cosa con una luce diversa.
La giovane monaca iniziò a dedicarsi interamente allo studio della sacra scrittura e dei Padri della Chiesa (in particolare Sant’Agostino), mettendo per iscritto tutto ciò che pensava potesse giovare a qualcuno.
Svolgeva quindi un vero servizio della Parola, insieme a quello della direzione spirituale, considerava se stessa come un canale, per mezzo del quale la grazia voleva raggiungere gli eletti di Dio, qualsiasi dono Dio le facesse era pronta ad erogarlo ad utilità del prossimo, in lei contemplazione e azione, nascondimento e missionarietà, si integrano in una mirabile sintesi tra Dio e gli uomini.
La santa monaca consegnerà quindi alla Chiesa non solo il frutto delle sue meditazioni e studi, ma anche la sua esperienza mistica, così come lo si nota particolarmente negli Esercizi spirituali.
Il sunto delle esperienze mistiche di Gerturde fu redatto in cinque volumi con il titolo di Legatus divinae pietatis oggi chiamato Le Rivelazioni di Santa Gertrude.
Solo il secondo volume viene attribuito con certezza a Gertrude, mentre gli ultimi tre tomi, furono redatti da altri sotto la sui guida e poi riuniti; il primo volume invece fu scritto dopo la sua morte, in base agli appunti delle monache che l’ebbero come consorella. Lo stile dei testi può sembrare di difficile lettura ai nostri giorni, sia per motivi culturali sia per l’oggettiva difficoltà della mistica a tradurre in parole la sua esperienza.
«Iniziai a capire dentro di me quanto sarebbe stato difficile, per non dire impossibile, trovare le espressioni e le parole giuste per tutte le cose che mi erano state dette, in modo da renderle comprensibili a livello umano senza creare scandalo»
La cosa importante è che il suo stile, ricco in aggettivi e metafore che si susseguono nel tentativo di comunicare ciò che è impossibile esprimere, è radicato nella liturgia e nelle Sacre Scritture.
La maggior parte delle esperienze mistiche avvennero durante la Santa Messa o durante l’Ufficio divino.
Contemporaneamente anche Matilde (sua maestra e poi canonizzata anch’essa) seguì lo stesso percorso mistico: all’età di cinquant’anni, scoprì che Gertrude aveva trascritto fedelmente la sua esperienza mistica, con le lezioni e le informazioni relative. Da prima la maestra fu allarmata e turbata, ma dopo un periodo di profonda riflessione e preghiera, decise che Gertrude era stata ispirata da Dio e perciò decise di collaborare con lei alla stesura di un manoscritto dal titolo Liber gratiae specialis oggi conosciuto come Rivelazioni di Santa Matilde.
In questa opera a due mani, l’amore di Cristo, simboleggiato dal Suo cuore, era un tema ricorrente e in questo senso anticipatore della devozione per il Sacro Cuore, che fiorì in Francia tre secoli dopo, sebbene in un contesto trinitario più ampio.
Gertrude si spense il 17 Novembre 1302 al Monastero di Helfta (Germania), all’età di 46 anni.
Gertrude fu riconosciuta santa, quando le sue opere furono pubblicate in latino nel 1536.
Successivamente nel 1677 Papa Innocenzo XV la inserì nel Martirologio Romano e Papa Clemante XII su richiesta del re di Polonia e del duca di Sassonia, decretò nel 1738 che la sua festa fosse osservata il 16 novembre in tutta la Chiesa occidentale; fu anche nominata patrona delle Indie occidentali su richiesta del re di Spagna Filippo IV. È compatrona di Napoli e patrona della frazione di Timau (Provincia di Udine).
Ebbe estasi, visioni e malattie mistiche; nel 1284 ricevette le stimmate invisibili mentre a 45 anni, poco prima di morire, ebbe anche la trasverberazione del cuore (trafittura del cuore con un oggetto affilato – freccia o lancia -, da parte di una creatura angelica o di Cristo stesso).
Fra le esperienze mistiche ricordiamo quella dell’anima del Purgatorio. Un giorno Gertrude pregava per una persona morta da poco tempo e vide la sua anima come un rospo che bruciava all’interno per i peccati commessi. Sembrava avesse dolore sotto e un peso enorme lo obbligava a rimanere piegato fino a terra, senza potersi rialzare.
Durante gli ultimi momenti della sua vita prima di morire, Gertrude dovette subire un’atroce tentazione da parte del demonio: Satana la rimproverava di aver compiuto sacrifici e buone opere avantaggio solo delle anime del Purgatorio, accusandola di aver trascurato molto se stessa, avendo abbandonato la via della perfezione. Le insinuò il dubbio di avere perso del tempo in cose non necessarie e inutili e di essere stata incosciente a non aver applicato i meriti delle sue sofferenze per la salute della sua anima.
Il demonio le disse: «Chi credi di essere e chi te lo ha fatto fare di offrire le preghiere quotidiane e i tuoi sacrifici per anime che neppure conosci? Ti pentirai subito amaramente di questo tuo errore ed io di questo ne avrò godimento. Vedrai che pagherai per davvero questo errore».
Gertrude rimase molto turbata e cominciò a dubitare di aver sbagliato tutto nella vita, dato le pene che avrebbe dovuto affrontare dopo il giudizio.
Ma il Signore le apparve e le disse: «Figlia mia, perché ti turbi? Devi sapere che la tua carità verso gli altri mi è stata molto cara ed io ora per questo ti libero da tutte le sofferenze a cui eri destinata. Poiché ho promesso una grande ricompensa a coloro che si offrono per la salvezza dei loro fratelli e sorelle, io centuplicherò la tua gioia nel Cielo. Tutte le anime che hai salvato verranno a te incontro tra breve per condurti in Paradiso».
Con lei si può dire che iniziò la devozione al Sacro Cuore di Gesù: ella sentiva Gesù presente nel suo cuore in forma di mistico bambino. I riferimenti al cuore di Gesù, metafora dell’amore infinito di Dio per la sua creatura, sono numerosissimi nei suoi scritti.
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“Eterno Padre, ti offro il Preziosissimo Sangue del Tuo Divin Figlio Gesù, in unione con tutte le messe celebrate oggi in tutto il mondo, per tutte le sante anime del purgatorio, per tutte le anime di tutto il mondo, per i peccatori della Chiesa Cattolica, per quelli della mia casa e della mia famiglia”.
In un’altra visione di Nostro Signore ad un’altra santa che offriva 50 volte ogni giorno il Sangue Preziosissimo di Gesù a Dio, Gesù disse; “tu non sai quante anime hai liberato dal purgatorio e quante persone si sono convertite grazie alle tue preghiere“. Si narra avesse una voce celestiale.
Dio, che ti preparasti nel cuore della beata vergine Gertrude una grata abitazione, pei meriti e l’intercessione di lei cancella, benigno, le macchie del nostro cuore, e concedici di godere della sua compagnia.
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