Kateri Tekakwitha è stata una religiosa nativa americana, è stata la prima nativa americana ad essere stata proclamata santa.
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Kateri è la prima beata pellerossa d’America a salire agli onori degli altari; nacque ad Ossernenon, nei pressi dell’odierna Auriesville, Stato di New York nel 1656. I suoi genitori erano di due etnie diverse: il padre irochese pagano e la madre algonchina cristiana. Il suo nome era Gah-Dah-Li Degh-Agh-Widtha.
Rimase orfana di padre e di madre a quattro anni in seguito ad un’epidemia di vaiolo, rimanendone essa stessa sfigurata in volto e una grave menomazione alla vista; segni che le procurarono una vita sociale difficile fra la sua gente.
Fu presa con sé da uno zio con l’incarico di aiutare la moglie nel governo della casa, il suo nome Tekakwitha le fu dato perché significa “colei che mette le cose in ordine”.
Giunta in “età da marito” respinse ogni proposta di matrimonio. Nel 1675 alcuni missionari cattolici francesi del Canada, giunsero nel suo villaggio. La loro conoscenza e la religione che professavano, l’affascinarono al punto che circa un anno dopo ricevette, nel giorno di Pasqua del 1676, il santo Battesimo. Le fu imposto il nome di Kateri (Caterina).
Si crearono numerosi problemi in famiglia, probabilmente per la sua fede e per il fatto che non voleva sposarsi; decise di scappare presso la missione di Sault-Saint-Louis dei gesuiti che era appena stata fondata a Kahnawake, in Canada. La giovane fu ospitata subito nella capanna della sorella adottiva, dove trovò pure Anastasia, la dolce amica della sua mamma e la più autorevole cristiana del villaggio.
Qui ricevette la Santa Comunione e iniziò una vita di preghiera e straordinaria pietà; senza mai trascurare le funzioni religiose e il lavoro. Nel villaggio amava stare con i bambini, trasmettendo loro la fede.
Kateri si isolava spesso nella foresta a pregare, recitava il santo Rosario al mattino nel grande freddo del Canada, girando intorno alla propria campagna coltivata a mais, completando le sue orazioni nella piccola cappella del villaggio.
Il 25 marzo 1679 fece voto di perpetua verginità, sottoponendosi a pesanti penitenze. Distrutta dalla malattia e dai patimenti, morì il 17 aprile 1680 a soli 24 anni. Dopo la sua morte scomparvero dal viso i segni del vaiolo.
Il processo di canonizzazione iniziò nel 1884, in seguito alla miracolosa guarigione di un caso di tigna facciale. Il 3 gennaio del 1943 venne dichiarata venerabile da papa Pio XII. Poi dichiarata beata il 22 giugno 1980 da papa Giovanni Paolo II.
Viene Canonizzata da Papa Benedetto XVI il 21 ottobre del 2012.
È la prima nativa americana a ricevere questi onori. La sua venerazione è particolarmente diffusa tra i nativi cattolici del Nord America.
Fonte santiebeati.it – Autore: Antonio Borrelli
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