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Intorno al 1233, mentre Firenze era sconvolta da lotte, sette mercanti, membri di una compagnia laica di fedeli devoti della beata Vergine, legati tra loro dell’ideale evangelico della comunione fraterna e del servizio ai poveri, decisero di ritirarsi in solitudine per far vita comune nella penitenza e nella contemplazione.
Abbandonata l’attività commerciale, lasciarono le proprie case e distribuirono i beni ai poveri. Verso il 1245 si ritirarono sul Monte Senario, nei pressi di Firenze, dove costruirono una piccola dimora e un oratorio dedicato a santa Maria. Conducevano una vita austera e solitaria. Amavano anche l’incontro con le persone che, spinte dal dubbio e dall’angoscia, cercavano il conforto della loro parola.
Diffondendosi sempre più la fama della loro santità, molti chiedevano di far parte della loro famiglia. Pertanto essi decisero di dare inizio ad un Ordine dedicato alla Vergine, di cui si dissero Servi – l’Ordine dei Servi di Maria -, adottando la Regola di sant’Agostino.
Nel 1888 Leone XIII canonizzò insieme tutti i sette primi Padri.
A Monte Senario un unico sepolcro raccoglie insieme le spoglie mortali di coloro che la comunione di vita aveva resi un cuor solo e un’anima sola.
Padre e guida del gruppo laico e poi Priore della nascente comunità dei Servi di Maria. Viene raffigurato con la colomba bianca che si posa sulla sua spalla destra, per indicare quei doni dello Spirito Santo di cui ciascuno dei Sette era adornato, maggiormente manifestato in lui per il suo carisma di Padre del primo gruppo e della comunità poi. Muore, secondo la tradizione, il 1 gennaio 1262.
Uomo austero verso se stesso, ma dolce, amabile e comprensivo verso il prossimo. Anch’egli ricoprì la carica di Priore Generale tra il 1256 e il 1257. Per la sua tenacia difesa della verità e della giustizia, cercarono di avvelenarlo, ma fu liberato da Dio. Morì il 31 agosto 1267.
Anch’egli Priore Generale, fu uomo di grandi capacità organizzative e direttive, tanto che si attribuiscono a lui le prime fondazioni in terra di Francia. Fu lui ad accogliere Arrigo di Baldovino, primo di quella schiera di laici che si aggregò all’Ordine dei Servi. La tradizione pone il giorno della sua morte il 20 agosto 1268.
Possiamo dire che nel gruppo dei Sette egli era come la fiamma che dava calore a tutti con la sua grande carità che si alimentava dell’amore di Dio. Il suo nome, Ama-Dio, fu un vero presagio, segno della ricchezza della sua vita spirituale e di carità. Morì il 18 aprile 1266.
Di questi due Santi si ricorda in particolare la loro amicizia, tanto che l’iconografia li rappresenta insieme, e la morte, avvenuta per ambedue lo stesso giorno e anno ( 3 maggio 1282) è come un segno e un sigillo di autenticità del cielo alla loro fraternità.
Nel gruppo dei Sette, essi rimangono dunque come simbolo di fraternità vissuta in comunione di vita e di intenti, ma anche come segno specifico di amicizia che, se vera e gratuita, da Dio è ispirata e reciprocamente aiuta a salire a Dio.
Della famiglia dei Falconieri, zio di Santa Giuliana, esempio fulgido di umiltà e purezza. La sua vita fu una continua lode a Dio. Amava andare per la questua, impegnandosi specialmente a sostenere i suoi frati mandati a studiare alla Sorbona di Parigi. È morto all’età di 110 anni il 17 febbraio 1310.
A voi veniamo, nostri Padri antichi,
come figli, discepoli, amici,
per apprendere da voi, immagini vive di Cristo,
come si ami Dio sopra ogni cosa
e per i fratelli si spenda la vita;
come il perdono vinca l’offesa
e con il bene si ricambi il male;
come al bisognoso si tenda la mano,
dell’afflitto si lenisca la pena,
il cuore si apra all’amico;
come insieme ricostruisca la casa,
e nella dimora paterna si viva,
un cuor solo e un’anima sola.
Ci accompagni, Padri nostri,
il vostro esempio di comunione fraterna
e di servizio a santa Maria,
e ci sostenga la vostra intercessione
e la materna protezione di Nostra Signora,
oggi e in ogni tempo della nostra vita. Amen.
Autore: Massimo Cuofano, OSSM
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