Testimonium

Il Santo di oggi 18 Luglio 2019 San Bruno di Segni, Vescovo

A Segni nel Lazio, san Bruno, vescovo, che molto lavorò e soffrì per il rinnovamento della Chiesa e, costretto per questo a lasciare la sua sede, trovò rifugio a Montecassino, dove divenne abate temporaneo del monastero.

Emblema: Bastone pastorale

La vita

Bruno nacque a Solero, all’epoca diocesi di Asti, tra il 1045 ed il 1049. Iniziò la sua formazione religiosa con i monaci martiniani presso il locale cenobio di San Perpetuo e proseguì gli studi a Bologna dove esisteva una Scuola di Grammatica e Retorica, conseguendo il titolo di dottore. Chiamato a Siena dal vescovo Rodolfo per insegnare teologia

, è nominato canonico della cattedrale e vi rimase sino al 1076 quando seguì il cardinale Pietro Igneo che lo introdusse alla corte papale dove fu notato da Gregorio VII per la sua preparazione teologica e per la sua eloquenza.

Nel 1079 il papa lo consacrò vescovo della sede suburbicaria di Segni ed in questa veste ebbe modo di collaborare da vicino con quattro papi. È più volte nominato legato pontificio in Francia e nell’Italia meridionale. Combatté strenuamente la simonia ed il nicolaismo nel burrascoso periodo della lotta per le investiture. La sua vocazione per lo studio delle Sacre scritture lo portò a scegliere la vita monastica e nel 1102. Si ritirò a Montecassino dove nel 1107 è eletto abate.

La morte

Nel 1111 fu costretto a lasciare Montecassino a causa dei suoi dissidi con papa Pasquale II

che aveva concesso a Enrico V il diritto alle investiture dei vescovi germanici. Tornato alla sua missione pastorale a Segni, lasciò la vita terrena per quella celeste il 18 luglio 1123. Nel 1183 (o 1181 secondo alcuni storici) Lucio III lo elevò agli onori degli altari nella sua cattedrale dove è custodito il suo cranio.

San Bruno è ricordato soprattutto per aver confutato definitivamente, con il monaco Alberico, l’eresia di Berengario di Tours che negava la reale presenza di Cristo nell’Eucaristia, durante il sinodo romano del 1079 ed in questa veste è raffigurato sulla pala d’altare del “Concivium Patronus” nella collegiata di Solero. Gli studiosi tengono in grandissima considerazione le sue opere e la sua figura di esegeta delle Sacre scritture.


San Bruno scrisse commentari sul Pentateuco, sui Salmi, sul Cantico dei Cantici, su Isaia e numerose omelie sui Vangeli. La memoria liturgica viene celebrata il 18 luglio a Solero, a Segni, a Siena, a Montecassino, a Colleferro nella parrocchiale a lui dedicata. Ad Asti dove sorge una cappella sotto il suo titolo presso la quale era possibile lucrare l’indulgenza plenaria concessa da papa Benedetto XIV con un Breve del 5 aprile 1758. La cattedrale di Asti, consacrata a fine 1095, o inizio 1096, da papa Urbano II con S. Bruno, lo ascrive fra i canonici del suo Capitolo e la diocesi astese lo onora fra i suoi santi.

Autore: Gian Piero Pagano

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