San Giovanni I è stato il 53º papa della Chiesa cattolica, che lo venera come martire
Poche le notizie su i suoi primi anni della vita. Toscano di nascita, secondo alcune fonti era di Siena, secondo altre, invece, era nato nel castello di Serena, presso Chiusdino (SI); era figlio di un certo Costanzo.
Viene eletto papa succedendo a Ormisda il 13 agosto 523. Il Liber Pontificalis riporta che egli fece eseguire importanti lavori di restauro nelle basiliche cimiteriali dei martiri Nereo e Achilleo sull’Ardeatina e dei Santissimi Felice e Adautto sull’Ostiense e poté inoltre abbellire le principali basiliche cittadine, grazie alla munificenza dell’imperatore Giustino I.
Tutta la sua attività a Roma si svolse prima del suo viaggio a Costantinopoli (Impero Romano d’Oriente), che fu l’avvenimento più importante del suo pontificato, ma anche l’ultimo, poiché gli costò la vita.
Se i rapporti di Giovanni con l’imperatore d’Oriente (Giustino) furono buoni, assai meno lo furono quelli con l’anziano re goto Teodorico (Regno d’Italia – Ostrogoto).
Quest’ultimo era allarmato per le leggi rimesse in vigore dall’imperatore Giustino nei suoi territori contro gli eretici e in particolare contro gli ariani; convocò Giovanni a Ravenna (Capitale del Regno) sul finire dell’anno 525 e gli intimò di guidare una delegazione a Costantinopoli con il difficile compito di ottenere la fine della persecuzione. Preoccupato per le sorti dei cattolici d’Occidente in caso di suo rifiuto, acconsenti di portare all’imperatore le richieste di Teodorico.
Era la prima volta che un pontefice si recava a Costantinopoli; fu ricevuto con i massimi onori dall’imperatore, che si prosternò davanti al vicario di San Pietro. Giovanni celebrò le funzioni della Pasqua del 526 a Santa Sofia secondo il rito romano e stando al Liber Pontificalis procedette alla reincoronazione di Giustino. La delegazione ottenne alcune concessioni, non quella che gli ariani convertiti potessero ritornare alla loro fede.
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Nonostante il successo dell’ambasciata, al rientro a Ravenna, Giovanni fu vittima della politica di Teodorico, a cui la notizia dell’accoglienza trionfale e del successo personale ottenuto da Giovanni a Costantinopoli, provocò ostilità e gelosia tanto che costrinse Giovanni a trattenersi a Ravenna, dove, provato dai trattamenti subiti, mori il 18 maggio 526.
Secondo l’Anonimo di Valois intorno al corpo di Giovanni si verificarono miracoli e fu oggetto di venerazione popolare. Successivamente le spoglie del pontefice furono traslate a Roma a San Pietro.
Glorioso San Giovanni I oggi ti eleggo
a mio speciale patrono:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.
Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna…
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