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Sabato 18 marzo 1536, Antonio Botta, un contadino nativo della valle di San Bernardo, a sei chilometri da Savona, si reca di buon mattino nella sua piccola vigna per completare la potatura delle viti. Strada facendo recita, come suo solito, il santo Rosario. Giunto al piccolo torrente che deve attraversare pensa di rinfrescarsi in quelle acque, e proprio in quel momento gli appare la Madonna. La sua deposizione ufficiale è conservata nel Santuario, incisa su lastra di marmo fin dal 1596.
Egli racconta che, mentre è intento a lavarsi le mani, vede scendere dal cielo un grande splendore. Rimane tramortito. Sta per cadere nel torrente, tanto che gli cade il berretto dal capo, e sente una voce provenire dalla figura di donna che vede nello splendore.
“Levati e non dubitare ch’io son Maria Vergine. Vai dal tuo confessore e digli che annunzi in chiesa al popolo di fare digiuni per tre sabati e di venire in processione in onore di Dio e della sua Madre. Tu poi ti confesserai e comunicherai; il quarto sabato tornerai in questo luogo”.
Nel frattempo, il Botta sente passare per la strada pubblica alcuni mulattieri e, per paura di essere notato, vuole nascondersi, ma la Visione gli dice: “Non ti muovere, che non potranno vedere né l’uno né l’altro”. Quindi la Figura scompare e con lei scompare anche lo splendore.
Antonio corre ad informare dell’accaduto il Rettore di San Bernardo in Valle, un francescano, che conoscendo la sincerità e l’onestà di Antonio informa Mons. Bartolomeo Chiabrera, Vicario generale del Cardinale Agostino Spinola per la Diocesi di Savona. I predicatori poi, essendo in quaresima, eseguono l’ordine della Madonna ed invitano il popolo a fare penitenza.
L’8 aprile, vigilia della Domenica delle Palme, e quarto sabato dopo la prima apparizione, Antonio Botta, fedele all’invito della Madonna, ritorna sul luogo del miracolo. Si pone in ginocchio, raccoglie le mani in preghiera, ed ecco il prodigio si ripete.
Il cielo si apre ed un luce intensa, abbagliante, si posa su un sasso del torrente, ed a poco a poco prende forma di una Signora, tutta vestita di bianco, coronata d’oro fulgente, con le mani tese in giù ed allargate in un gesto di dolcissima misericordia.
“Tu andrai da quelli di Savona che mandarono a chiedere spiegazioni sul mio primo messaggio, e dirai che annuncino al popolo di digiunare per tre sabati e facciano fare la processione per tre giorni da tutti i Religiosi e Case di Disciplinanti; ed a questi Disciplinanti sia raccomandata la disciplina (flagellazione), soprattutto nel giorno di Venerdì Santo… E in genere che annuncino a tutto il popolo di emendarsi dalle loro iniquità, e di lasciare i vizi e i peccati, perché il mio Figliuolo è molto adirato verso il mondo per le grandi iniquità che in esso al presente regnano”.
Detto questo la Signora alza tre volte le mani e gli occhi al cielo ed esclama, rivolta a Gesù: “Misericordia, Figlio, voglio e non giustizia!”.
Quindi scompare ed in quel luogo per lungo tempo rimane un intenso profumo.
Il 18 marzo 1580, quarantaquattro anni dopo le prime apparizioni, la Madonna si mostra nuovamente nella valle del Letimbro ad un frate Cappuccino, padre Agostino da Genova. L’apparizione avviene sul poggio che si eleva solitario a nord-ovest del Santuario: è quasi un gesto di benedizione per la processione votiva che sta giungendo al Santuario a conferma del messaggio della Madonna e della sua protezione.
Sul posto viene prima posta una Croce (di qui il nome di Crocetta dato al luogo), e nel 1680 viene eretta una Cappella a pianta ottagonale con cupola.
Il Papa Benedetto XVI ha onorato il Santuario della Madonna della Misericordia con l’onorificenza della Rosa d’Oro, come segno di speciale distinzione, secondo in Italia dopo il Santuario di Loreto, insignito da Giovanni Paolo II.
Il santuario di Nostra Signora della Misericordia è un santuario mariano che sorge in località Santuario nel comune di Savona. Custodisce importanti opere barocche di Borgianni, Domenichino, Bernardo Castello e di scuola berniniana.
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