Oggi la Chiesa ricorda il Beato Corrado Miliani di Ascoli
Corrado Miliani o Migliani noto anche come Corrado d’Ascoli è stato un religioso italiano, appartenuto all’Ordine dei Frati Minori; è venerato come beato dalla Chiesa cattolica e ricordato il 19 aprile.
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La vita
Corrado Miliani nasce ad Ascoli Piceno, il 12 settembre 1234, da una delle più illustri famiglie ascolane.
In giovane età, era solito inginocchiarsi ai piedi del suo giovane conterraneo Girolamo Massi per porgli i propri omaggi. Interrogato sul motivo di questa sua strana abitudine, Corrado replicò affermando che già vedeva profeticamente le Chiavi di Pietro, emblema del Romano Pontefica, nelle mani del ancor giovane suo amico, nonostante nessuno potesse in alcun modo immaginare per lui una così grande carriera ecclesiastica.
I due amici, entrambi seri, devoti e puri di cuore, essendo alla ricerca di una vita all’insegna della perfezione evangelica, entrarono insieme nel convento francescano di Ascoli.
Girolamo fece subito carriera. Divenendo in breve tempo Provinciale dei Frati Minori della Dalmazia. Poi alla morte di San Bonaventura ottavo successore di San Francesco, poi ancora cardinale ed infine, come gli era stato predetto, primo Papa francescano col nome di Niccolò IV.
In Africa
Al suo confratello fra’ Corrado di Ascoli spettò invece una vita ben più modesta che gli permise però di scalare le vette più alte della santità. Compiuto il noviziato ad Assisi, si trasferì a Perugina per gli studi teologici. Nonostante la sua grande modestia ed il suo desiderio di dedicarsi alla vita eremitica, poté manifestare pienamente la sua cultura e la sua sapienza nella predicazione, in particolar modo in terra di missione. Si era infatti nel frattempo trasferito in Africa, spinto dal desiderio di salvare le anime e di accettare, se ne fosse capitata l’occasione, il martirio. Questa seconda sua aspettativa non trovò però compimento. Secondo la tradizione fu il primo missionario cattolico ad esplorare la regione libica della Cirenaica.
Apparizioni di Gesù
Assolutamente degna di nota è la sua grande devozione per la Santissima Trinità, in nome della quale operò parecchi miracoli, nonché la risurrezione di due defunti. Una sua altra particolare devozione fu quella per la Passione del Signore, che fu accompagnata da apparizioni di Gesù sofferente e dal prender parte al suo dolore.
Il ritorno in Italia
Fatto ritorno in Italia, gli venne affidata una missione delicatissima presso il re di Francia, in qualità di legato papale, per scongiurare una guerra con la Spagna. Tornò in seguito per due anni a Roma, ma poi ripartì nuovamente per Parigi per insegnare teologia.
Gli onori ed i prestigiosi incarichi che gli furono assegnati non influirono mai, neanche minimamente, sulla vita umile del frate.
Come sempre continuò a dormire su una dura tavola di legno, a camminare scalzo ed a nutrirsi solo di pane ed acqua per ben quattro giorni a settimana.
La morte e il culto
Nel 1289 il suo vecchio amico, ormai eletto papa, lo convocò a Roma, presumibilmente per conferirgli la porpora cardinalizia. Corrado, malfermo di salute, non resse purtroppo al lungo viaggio e morì nella sua città natale il 19 aprile di tale anno.
Papa Niccolò IV onorò l’amico di gioventù concedendogli la sepoltura a Roma nella chiesa di San Lorenzo alle Piagge.
Viene beatificato da Papa Pio VII il 30 agosto del 1783.
Redazione Papaboys
Fonte santiebeati.it – Autore: Fabio Arduino