LEGGI: Lettura e commento al Vangelo di oggi 2 Giugno 2020
Nicola era un giovane greco, nato a Stiri nella Grecia meridionale (attuale Distomo), nel 1075. Per via del suo lavoro da pastore, conduceva una vita solitaria e quasi eremitica che gli indusse una certa spiritualità. Aveva cominciato il suo cammino di fede proprio in quei luoghi recitando incessantemente Kyrie eleison (antica preghiera; la traduzione della frase invece significa: Signore pietà o Signore, abbi benevolenza).
Proprio per questo suo pregare continuo era sbeffeggiato e deriso da tutti.
Nella sua terra d’origine era considerato pazzo al punto che sua madre, esasperata, lo fece rinchiudere in un monastero dove era percosso e picchiato, ma egli non mostrava mai un lamento o un disagio, anzi, nel suo cuore cominciò a farsi strada il sogno di recarsi in pellegrinaggio a Roma e fu così che da Lepanto si imbarcò alla volta di Otranto.
La leggenda vuole che durante il viaggio fu gettato in mare per il suo solito e insistente ripetere Kyrie eleison, ma a sorpresa di tutti raggiunse la meta prima degli altri. Giunto a Otranto, fu accolto malamente dall’arcivescovo che era stato disturbato dal suo urlare Kyrie eleison. La stessa cosa accadde a Racale, Lecce e Taranto.
Giunse infine a Trani il 20 maggio 1094 con il suo solito gridare Kyrie eleison, attirò subito intorno a sé un gran numero di bambini ai quali regalava ciliegie e altri frutti e andò per le vie della città lodando il Signore. L’arcivescovo Bisanzio lo mandò a chiamare e lo interrogò personalmente. Rimase così colpito dalla semplicità e ingenuità di questo giovane che gli offrì senza indugio vitto e alloggio per quanto ne avesse desiderato.
Successivamente Nicola si ammalò e fu accolto nella casa di un tale Sabino. Nei giorni di malattia molte furono le visite che ricevette dai bambini e dalla popolazione ai quali faceva dolci discorsi e recitava parole di conforto. Il 2 giugno 1094 morì, molto giovane.
Tanta fu la gente che si recò a visitare le sue spoglie: il suo corpo fu risposto nella chiesa di Santa Maria de Russis (San Giacomo) e incominciarono a verificarsi i primi presunti miracoli. Qualche anno dopo, su iniziativa dell’arcivescovo di Trani Bisanzio e a furor di popolo, fu canonizzato. Nel 1098 iniziarono i lavori per la costruzione della basilica a lui dedicata che accolse le sue spoglie mortali. (it.wikipedia.org)
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