Festa dei santi Marcellino e Pietro, rispettivamente presbitero ed esorcista della Chiesa romana. Venerati come santi dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa per aver subito il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano.
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Secondo la passio scritta da papa Damaso I (366 – 384), i due vennero condotti in un luogo boscoso e fitto di vegetazione chiamato Selva Nera (poi ribattezzato Silva Candida, sulla via Cornelia) e decapitati dopo essere stati sottoposti a varie torture ed essersi scavati la propria tomba da soli.
I loro corpi sarebbero stati ricomposti successivamente dalla matrona Lucilla e deposti nelle catacombe Ad Duas Lauros (oggi a Torpignattara), sulla via Labicana.
Si dice che il carnefice si chiamava Doroteo e da vecchio si convertì al Cristianesimo ricevendo il Battesimo dalle mani del papa Giulio I.
Sul luogo della loro sepoltura, papa Siricio fece erigere una basilica, detta appunto basilica dei Santi Marcellino e Pietro, poi divenuta anche sede di titolo cardinalizio.
Le loro reliquie vennero inviate in Francia da papa Gregorio IV e vennero poi traslate nell’abbazia di Seligenstadt sul Meno (Germania), da Eginardo, consigliere di Carlo Magno, ed autore dell’opera De Translatione et miraculis sanctorum Marcellini et Petri (La traslazione ed i miracoli dei santi Marcellino e Pietro).
Un frammento osseo di san Marcellino è conservato nella chiesa di San Giovanni Battista a Monteodorisio.
Non tutte le reliquie di San Marcellino erano state portate in Germania e nell’849 quel che era rimasto della catacomba fu trasferito dentro Roma da Papa Leone IV.
Una porzione del cranio attribuito a San Marcellino fu donato nel 1641 dal vescovo di Alife Pier Paolo de Medici della Casa granducale di Toscana che la portò a Piedimonte Matese, e l’anno dopo la donò alla Chiesa di Santa Maria Maggiore.
L’Università di Piedimonte lo elesse patrono nel 1643 ed il 26 agosto 1645, Papa Urbano, VIII lo proclamava “Avvocato e difensore dei piedimontesi presso Dio”.
I santi Marcellino e Pietro ebbero grande popolarità nei primi secoli del cristianesimo, tanto che i loro nomi vengono citati in una delle più antiche preghiere eucaristiche, risalente al pontificato di papa Vigilio (537 – 555).
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