San Domenico di Silos, in spagnolo: Domingo de Silos, è stato un religioso, eremita e abate
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Domenico nasce intorno all’anno 1000 a Cañas. Di umili origini, in gioventù fu pastore per poi entrare nella comunità monastica benedettina del monastero di San Millán de la Cogolla in Navarra.
Per le sue qualità umane e spirituali si fece apprezzare dai confratelli, che lo elessero abate. La sua bontà d’animo era unita al dono della fortezza.
Il re navarro Garcia III, cercò di imporre una tassa esosa ai monaci che vivevano di Provvidenza e lavorando la terra, ma si sentì rispondere dall’abate che i beni del monastero erano per i poveri e non per i sovrani . Garcia si irritò con il santo, che fu costretto a spostarsi e trovò rifugio in Castiglia sotto la protezione di Ferdinando I, il quale gli domandò di far tornare all’antico splendore il monastero di San Sebastián di Silos, fondato quattro secoli prima in età visigota e allora in in rovina.
Sotto la sua guida il monastero tornò a fiorire come centro di cultura, carità e fede. In esso si mantenne vivo l’antico rito mozarabico dei Visigoti e vi introdusse il rito della lode continua a Dio.
Il santo è anche ricordato per la sua intensa attività nell’ottenere il riscatto dei cristiani caduti in mano ai Saraceni e fatti schiavi. Era uno dei problemi più dolorosi di quel tempo, nella penisola parzialmente occupata dai Mori e quasi tutti i maggiori Santi spagnoli di quel periodo dedicarono molte delle loro energie e dei loro mezzi all’opera dei riscatto dei cristiani schiavi, contro il pagamento di una mercede, o talvolta consegnandosi essi stessi in cambio dei prigionieri. A riprova di questa attività sono appese molte catene nei pressi della tomba di San Domenico.
Muore il 20 dicembre 1073 in questo centro monastico, dove tuttora si trovano le sue spoglie e che in seguito prese il suo nome.
La sua canonizzazione avvenne pochi anni dopo la sua morte e il monastero divenne un grande centro di pellegrinaggi sulla sua tomba.
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Poco più di un secolo dopo la madre di Domenico di Guzmán, Giovanna d’Aza, già avanti con gli anni e preoccupata per il nascituro, venne a pregare sulla sua tomba. Esaudita, volle dare al figlio il nome del santo in ringraziamento.
Era tradizione che quando una regina di Spagna andava in gravidanza, l’abate di Silos le portasse il pastorale abbaziale di San Domenico, che veniva posto accanto al suo letto fino al giorno del parto, per propiziarne la nascita. Infatti è il patrono delle partorienti.
Signore, l’intercessione del beato Domenico, Abate, ci renda piacevoli ai tuoi occhi, affinché possiamo ottenere attraverso le tue preghiere ciò che non possiamo aspettarci dai nostri meriti.
Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.
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