Oggi, 20 febbraio 2022, la Chiesa ricorda Beata Giulia Rodzinska, Martire
Beata Giulia Rodzińska, vergine della Congregazione delle Suore di San Domenico e martire, che, devastata la patria dalla guerra, fu gettata in un campo di prigionia, dove, ammalatasi gravemente, raggiunse la gloria del cielo.
La vita
Nasce il 16 marzo 1899 in Polonia. Stanislava era il suo nome di nascita.
Di lei sappiamo che entrò nell’Ordine Domenicano nel 1916 e fece la professione religiosa solenne il 5 agosto 1924; istitutrice molto nota come “madre degli orfani” e ‘apostola del Rosario’.
LEGGI ANCHE: San Massimiliano Kolbe – Un martire la cui luce splende ancora!
Venne arrestata di nazisti, che occuparono la Polonia, il 12 luglio 1943.
Soffrì per due anni nel campo di concentramento di Stutthof, dove morì il 20 febbraio 1945, dopo aver contratto il tifo, che infuriava nel campo dove le condizioni igieniche erano inesistenti.
Contrasse l’infezione mentre si recava a dare conforto e sostegno alle prigioniere ebree già contagiate e isolate.
Beatificata da Giovanni Paolo II
Papa Giovanni Paolo II l’ha beatificata il 13 giugno 1999 a Varsavia, durante il suo settimo viaggio apostolico in Polonia. Insieme a lei sono stati beatificati i 108 martiri vittime della persecuzione contro la Chiesa polacca, scaturita durante l’occupazione nazista tedesca, dal 1939 al 1945.
È l’unica Suora Domenicana compresa in questo numeroso gruppo di martiri beatificati nel 1999.