Nacque nel 1070 a Matera da una famiglia di nobili. Da giovane si trasferì a Taranto dove chiese ospitalità e lavoro ai monaci basiliani dell’Isola di San Pietro. Ispirato da una visione si recò in Calabria e poi in Sicilia continuando a condurre un’esistenza nel segno della penitenza e della rinuncia.
Ritornato in Puglia, a Ginosa, si fece conoscere come predicatore nella zona e attirando l’ammirazione di molti. Imprigionato a causa di false calunnie fu liberato miracolosamente. Allontanatosi dalla terra natia, vi fece ritorno in seguito a una visione. Dopo un incontro e un periodo di permanenza con l’eremita san Guglielmo da Vercelli decise di andare in Palestina. Tuttavia passando per Bari comprese che la sua missione doveva svolgersi in quella città. Dopo un periodo di predicazione si fermò vicino a Pulsano, dove fondò una comunità che in sei mesi vide l’adesione di 50 monaci. La Congregazione monastica fu detta degli «Scalzi». Morì nel monastero di Foggia nel 1139. (Avvenire)
Patronato: Matera
Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall’ebraico
E’ detto anche da Pulsano, dal luogo ove fondò la sua ultima opera monastica. Nacque verso il 1070 in Matera da una ricca e nobile famiglia, ma ancora giovanetto, animato da uno straordinario spirito di pietà, abbandonò la casa paterna e si diresse a Taranto dove chiese ospitalità e lavoro ai monaci basiliani dell’Isola di S. Pietro, qui gli fu affidata la custodia delle pecore.
Iniziò così una nuova comunità che in capo a sei mesi raggiunse l’aggregazione di 50 monaci e acquistando gran fama. La Congregazione monastica detta degli “Scalzi” si ingrandì ricevendo lasciti e terreni per cui fu aperta un’altra casa presso la chiesa di s. Giacomo a Foggia e poi un monastero a Meleda in Dalmazia di fronte alle coste del Gargano, lì fu inviato a reggerlo il monaco Giovanni Bono, morto in concetto di santità.
Dopo dieci anni di conduzione e dopo aver guadagnato la stima del re Ruggero II e del papa Innocenzo II morì nel monastero di Foggia il 20 giugno 1139 e lì sepolto.
E’ stato il precursore, insieme ad altri movimenti religiosi sorti fra il X e l’XI secolo, della vita penitenziale, povera ed associata che porterà al sorgere degli Ordini mendicanti più organizzati e vasti.
La Congregazione di Pulsano, nel sec. XV era quasi estinta, ma restano i molti frutti di santità prodotti dai suoi monasteri. Il corpo di s. Giovanni, da Foggia fu poi trasportato a Pulsano e nel 1830 traslato nella cattedrale di Matera di cui è compatrono e la cui festa si commemora il 23 giugno.
Le sacre reliquie del Santo Abate fondatore di S. Maria di Pulsano sono custodite nella Cattedrale di Matera in una artistica urna dal 1830.
Autore: Antonio Borrelli
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