A Leopoli in Ucraina, il beato Giuseppe Bilczewski, vescovo, che con grande ardore di carità si adoperò per l’edificazione dei costumi e la formazione dottrinale del clero e del popolo di rito latino e, in tempo di guerra, sovvenne con ogni mezzo e premura alle necessità dei poveri e dei bisognosi.
Jozef (Giuseppe) nasce il 26 aprile 1860 a Wilamowice in Polonia da una famiglia di contadini, era il primo di nove figli. Da ragazzo era molto studioso, alternava gli studi al lavoro dei campi in aiuto ai genitori. Frequentò il ginnasio e il liceo a Wadowice.
Una volta diplomato, nel 1880 entrò nel seminario diocesano di Cracovia.
Superati brillantemente tutti gli studi ed esami venne ordinato sacerdote nel 1884.
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Dopo un anno di lavoro pastorale, fu inviato a Vienna e poi a Roma e Parigi per approfondire il dottorato in teologia, laureandosi nel 1890; ritornato in Polonia, poi ottenne un incarico di docente in teologia all’Università Jaghellonica di Cracovia e infine nel 1891 ottenne un posto di professore di dogmatica presso l’Università di Leopoli. Essendosi specializzato in archeologia cristiana, ottenne dal governo polacco una borsa di studio per compiere a Roma ulteriori ricerche sulle catacombe romane.
I suoi studi e ricerche lo portarono a pubblicare opere scientifiche e articoli su riviste specializzate. La sua profonda scienza, la simpatia innata, la bontà e gentilezza che lo distingueva, lo portarono ad essere eletto rettore dell’Università.
Il 17 dicembre 1900 è nominato arcivescovo di Leopoli di rito latino con il consenso dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe; la sua consacrazione avvenne il 20 gennaio 1901 in cattedrale. La sua opera pastorale è esplicata nel suo enorme programma delle attività spirituali, di formazione del clero e di organizzazione del rito cattolico.
Nel 1904 organizzò il 1° Congresso Mariologico in Polonia, instaurò il culto del beato Giacomo Strepa,suo predecessore.
Fece numerose visite ‘ad limina’* ai sommi pontefici.
Varie lettere pastorali sono state da lui prodotte ad edificazione dei fedeli e del clero della diocesi, i papi dell’epoca dimostrarono tutta la loro benevolenza nei suoi confronti.
Muore, per una malattia, il 20 marzo 1923, assistito con la preghiera.
I suoi funerali furono un’apoteosi di affetto di tutta la popolazione e clero, con la rappresentanza del governo. Il beato Giuseppe Bilczewski ebbe una vita spirituale molto intensa racchiusa in tre parole: la preghiera, il lavoro e l’abnegazione di sé stesso; dedicava anche notti intere alla preghiera.
Di lui il cardinale Wojtyla, nel 50° anniversario dalla morte, disse: “tutto il suo servizio pastorale può essere riassunto con le parole del Salmo: ‘Lo zelo per la tua casa mi divora’”.
Nella cattedrale di Leopoli, è stato innalzato un monumento alla sua persona il 20 marzo 1928.
Un miracolo avvenuto il 24 luglio 1995 su un ragazzo con gravi ustioni, corona le aspettative per la sua beatificazione, essendo favorevoli tutti i processi canonici richiesti. Papa Giovanni Paolo II l’ha innalzato agli onori degli altari, durante il suo pellegrinaggio apostolico in Ucraina il 26 giugno 2001 a Leopoli (Lviv).
Papa Benedetto XVI, nella sua prima cerimonia di canonizzazione, lo proclama santo il 23 ottobre 2005 in piazza San Pietro. (Fonte santiebeati.it/Antonio Borrelli)
O Signore fa che per l’intercessione di San Giuseppe Bilczewski e dei tuoi santi, l’umanità ritorni alla pratica della fede cristiana per una nuova evangelizzazione di questo terzo millennio a lode e gloria del tuo nome ed il trionfo della Chiesa. Amen.
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