Testimonium

Il Santo di oggi 21 Gennaio 2020 Sant’Agnese, Vergine e Martire

Oggi la Chiesa ricorda Sant’Agnese (Vergine e Martire)

Sant’Agnese

Sant’Agnese, Vergine e Martire, la quale, sotto Sinfrónio, Prefetto della città di Roma, fu gettata nel fuoco, e questo estintosi per le sue orazioni, fu percossa con la spada.

Patronato: Ragazze

Etimologia: Agnese = pura, casta, dal greco

Emblema: Agnello, Giglio, Palma

Protettrice: Fidanzate, giardinieri, vergini

LEGGI: Lettura e commento al Vangelo di oggi

La vita

Nasce a Roma da genitori cristiani, appartenenti ad illustre famiglia patrizia, verso la fine del III secolo.

Molto giovane consacrò al Signore la sua verginità. All’età di dodici anni le sue ricchezze e la sua bellezza indussero molti giovani delle più nobili famiglie romane a domandarla in sposa.

Agnese però, fedele alla sua decisione rifiutò sempre ogni proposta di matrimonio, dicendo che ad un altro Sposo molto più ricco e nobile di loro aveva dato il suo cuore: alludeva ovviamente a Gesù Cristo. Questi suoi rifiuti però fecero capire che era cristiana e giacché infuriava in quei tempi la persecuzione di Diocleziano, fu accusata ed arrestata.

L’umile ma forte vergine in quella tenera età fu condotta al giudice, che, per impressionarla e indurla a rinunciare alla fede di Gesù Cristo, la fece incatenare e le minacciò i più spietati tormenti. Agnese non si scompose.

Dalle minacce dei tormenti il giudice passò alle carezze e alle lusinghe, credendo forse che queste potessero fare qualche breccia nell’animo di quella tenera fanciulla. Riuscito inutile anche questo tentativo, l’inumano giudice ordinò che fosse condotta in un luogo di prostituzione.

Agnese, compresa del pericolo, ma sicura della grazia di Dio, con dolce arguzia, rivolta al giudice, gli disse:

«Non è il nostro Cristo sì poco amante dei suoi servi, che sia per dimenticarsi di me e per abbandonarmi in questo cimento. Egli stesso è pronto a soccorrere quelli che amano la pudicizia, né permetterà che io perda il dono della verginale integrità».

Sperimentò infatti quanto Gesù l’amasse, poiché un giovane che osò imprudentemente guardarla, fu colpito da tale sprazzo di luce che cadde a terra accecato.

Sant’Agnese

Il Martirio

Il giudice, avuto notizia del miracolo, la condannò alla iugulazione e fu mandata al rogo, ma la tradizione vuole che le fiamme si divisero sotto il suo corpo senza neppur lambirlo ed i suoi capelli crebbero tanto da coprire la sua nudità.

Il carnefice che non aveva cuore di eseguire la sentenza, usò tutte le lusinghe possibili per rimuoverla dal suo santo proponimento; ma Agnese generosamente rispondeva che non avrebbe mai tradita la fede che aveva giurata al suo Sposo Celeste.

Dopo ciò, si pose per un poco a pregare, e chinò la testa. Il carnefice tremante la uccise. Era circa l’anno 305.

Nell’iconografia è raffigurata spesso con una pecorella o un agnello, simboli del candore e del sacrificio.

Redazione Papaboys

Fonte www.santodelgiorno.it

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