Testimonium

Il Santo di oggi 21 Marzo 2019 San Nicola di Flüe, Eremita

Sul dirupo montano di Ranft presso Sachseln in Svizzera, san Nicola di Flüe: chiamato da divina ispirazione a più grandi opere, lasciati la moglie e dieci figli, si ritirò tra i monti a condurre vita eremitica; celebre per lo stretto rigore di penitenza e il disprezzo del mondo, una sola volta uscì dalla sua piccola cella, sotto la minaccia di una guerra civile, per riconciliare con una breve esortazione le parti avverse.

Patronato: Svizzera

Etimologia: Nicola = vincidore del popolo, dal greco

La vita

San Nicola di Flue, meglio noto col nome di fartello Klaus, gode di larga popolarità nella Svizzera, di cui è stato proclamato patrono da Pio XII e in cui viene festeggiato il 25 settembre. Egli nacque nel 1417 a Fliieli, presso Sachseln.

Benché si sentisse chiamato alla vita eremitica, dovette accettare alcune cariche civili e militari. Nel 1445 si sposò con Dorothea Wyss: nacquero loro cinque maschi e cinque femmine: uno di essi divenne parroco di Sachseln e un nipote, Corrado Scheuber, morì in concetto di santità. Sollecitato da Mattia di Bolsheim e Aimo Amgrund, entrò in contatto con i Gottesfreunde (amici di Dio), un movimento religioso alsaziano. La moglie di Nicola però si oppose costantemente ai suoi piani di solitudine.

Solo dopo aver compiuto i 50 anni, nel giugno 1467, egli potè partirsene per l’Alsazia. Ma il Signore lo voleva in una località molto più prossima alle regioni abitate fino allora. D’altronde egli si vergognava di questa specie di “fallimento” e si ritirò dapprima presso Klisterli-Alp nel Melchtal. La sua santa vita e il suo rigoroso digiuno (esistono inequivocabili testimonianze storiche che egli per un periodo di 19 anni e mezzo si alimentò unicamente dell’Eucarestia

) gli procurarono ben presto la curiosità dei vicini.

Egli decise allora di recarsi nel Ranft, un burrone solitario presso Flueli. Ne usciva solo per recarsi alla Messa e quando la patria ebbe bisogno di lui: nel 1473 di fronte alla minaccia austriaca, e nel 1481 e 1482 quando ci fu grave pericolo di guerra civile: i buoni risultati di questi interventi propiziarono a Bruder Klaus il titolo di “Padre della Patria“.

La sua preghiera più frequente era:

O mio Signore e mio Dio, allontana da me tutto ciò che mi allontana da te. – O mio Signore e mio Dio, elargiscimi tutto ciò che mi porta più vicino a te. – O mio Signore e mio Dio, liberami da me stesso e concedimi di possedere soltanto te“.

Edificati dalla sua testimonianza di preghiera e di penitenza (lo spiarono per un mese intero). I suoi vicini costruirono per lui un eremitaggio e una cappella, consacrata nel 1469.

La morte e il culto

San Nicola di Flue morì il giorno del suo 70° compleanno, il 21 marzo 1487. Nel 1501 venne compilata da Enrico Wólflin una sua biografia sulla base di “fatti accertati con giuramento da testimoni oculari ed auricolari“.

Beatificato nel 1669, venne canonizzato da Pio XII nel 1947.

La sua data di culto per la Chiesa Cattolica è il 21 marzo, mentre in Svizzera viene ricordato il 25 settembre.

Fonte assisiofm.it

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